"La rete c’è ed è stata collaudata, ma non si può utilizzare. Per una volta non si parla degli annosi e sgradevoli problemi legati al trasporto ferroviario dalla provincia di Cuneo, ma di quelli dei collegamenti in fibra ottica. Sono tante le segnalazioni di disservizi e disguidi", così il consigliere regionale PD Mauro Calderoni in una nota dove riporta il caso di Roddino.
L’ultima segnalazione è quella di Marco Adriano, sindaco di Roddino. «In paese – ha dichiarato - abbiamo un’infrastruttura collaudata, pagata, ma inutilizzabile, come un acquedotto senza acqua. È un paradosso inaccettabile in un’epoca in cui la connettività è essenziale per lo sviluppo economico e sociale. La competitività delle nostre aziende e dei nostri professionisti passa anche attraverso la digitalizzazione».
Stando a quanto emerso dagli articoli, i collegamenti necessari per il funzionamento della rete nei centri considerati “minori”, non saranno perfezionati prima di luglio. «Come è possibile che la Regione Piemonte non ritenga urgente e determinate intervenire su una questione tanto rilevante»? E’ la domanda del consigliere regionale della provincia di Cuneo Mauro Calderoni (Pd). «Cirio e gli esponenti della sua maggioranza – aggiunge – sono sempre molto presenti sui palchi delle sagre dei piccoli borghi e per eventi e manifestazioni, ma dal punto di vista operativo spiace constatare che non siano altrettanto presenti. Roddino è uno dei Comuni delle Langhe Unesco tante care al nostro presidente regionale che, va ricordato, è anche vice segretario nazionale di Forza Italia, quindi con saldi agganci anche al Governo centrale di Roma». «E’ necessario intervenire – chiede il consigliere - e farlo al più presto. Le nostre “aree interne” vogliono collegarsi e devono poterlo fare. Ne va del futuro della Granda che, nonostante tutto, è ancora un traino per il Piemonte».