Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Paolo Chiarenza (ex consigliere provinciale) e Guido Giordana (sindaco di Valdieri).
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Egregio direttore,
la Camera di Commercio di Cuneo ha organizzato con merito un ennesimo convegno sui problemi delle infrastrutture strategiche che investono la provincia di Cuneo. Le relazioni tecniche hanno ribadito l’importanza economica e sociale delle comunicazioni transalpine evidenziando altresì come i valichi alpini rappresentino una risorsa fondamentale per lo “sviluppo dell’intero Paese” .
Per consolidata scuola di pensiero politico la Destra politica ha sempre incentrato il suo impegno nello studio e nelle proposte per i collegamenti stradali e ferroviari del Piemonte con la Francia meridionale. Purtroppo si continua a rilevare al riguardo la genericità degli obiettivi e la titubanza nell’indicare soluzioni concrete realizzabili.
La Camera di Commercio si illude. Non bastano relazioni tecniche sullo stato di fatto e sulle prospettive future, se mancano precise indicazioni e perentorie sollecitazioni alla politica nazionale e regionale. Si veda per esempio l’invocazione ad ottenere per le infrastrutture “risposte rapide ed efficaci”, già sentite in tanti anni. Il tutto è aggravato dalla presenza “saluti e fuga” degli esponenti istituzionali cui erano destinati gli avvertimenti introduttivi del presidente della Provincia Robaldo per il quale “il problema delle infrastrutture cuneesi va colto in una visione ampia che va oltre il territorio provinciale”.
A questo punto viene da chiedere pubblicamente ancora una volta che la Regione Piemonte, tra i tanti punti nevralgici, riprenda in esame, dopo anni di oblìo, il progetto di un nuovo collegamento stradale-autostradale nelle Alpi Marittime, necessario per superare i gravi ostacoli e le limitazioni di percorrenza e di traffico che persistono nei valichi del Colle della Maddalena (S.S. 21, non percorribile in inverno causa neve e mancanza di paravalanghe, nonché per le difficoltà di transito nel tratto Demonte-Aisone) e del Colle di Tenda (S.S. 20, destinato ad uso commerciale e turistico, per giunta attualmente disastrato).
Siamo a conoscenza che presso l’Ufficio competente della Regione sono custoditi studi e progetti funzionali con relativa ampia documentazione, riguardanti il traforo cosiddetto del “Mercantour”fra la Valle Stura e la Val Tinèe, apprestati fra gli anni 1990 e i primi anni del Duemila a Cuneo dalla Sitraci s.p.a, dalla Camera di Commercio e dalla Provincia, con una serie consistente di studi, consulenze, dibattiti, incontri tecnici e politici, confronti con le comunità locali e finanziamenti. A questi studi si è aggiunta poi la proposta di una variante con direttrice verso Sisteron in Francia.
Questo nuovo asse di comunicazione fra il Piemonte e la Regione Paca è stato previsto da un Accordo Italia-Francia fin dal 1993 e da una legge regionale del Piemonte del 1997. Si tenga conto che è altresì il logico proseguimento dell’autostrada Asti-Cuneo verso la Francia meridionale e la Penisola Iberica.
E’ con questa realizzazione strategica che la provincia di Cuneo da vecchia “marca di frontiera” diventa realmente provincia “cerniera” del Piemonte con l’Europa. Per noi cuneesi le infrastrutture strategiche (assi stradali, ferrovie, valichi transalpini, invasi) sono una ossessione e una delusione, ma non molliamo, almeno nelle denunce politiche e nelle esortazioni.