Lutto nel mondo della fotografia: nella prima mattinata di oggi (lunedì 13 gennaio), all’ospedale di Cecina, è scomparso il celebre fotografo Oliviero Toscani. Era ricoverato nel nosocomio livornese da venerdì 10 gennaio, a causa dell’insorgenza di complicanze specifiche collegate all’incurabile malattia – diagnosticatagli due anni fa e resa pubblica in un’intervista al Correre della Sera lo scorso agosto – da cui era affetto, l’amiloidosi.
La notizia è stata prontamente confermata da un comunicato a firma della terza moglie Kristi Moseng, con cui Toscani condivideva la vita – e con cui ha avuto tre figli – da 50 anni. Il fotografo aveva 82 anni, e i due vivevano a Casale Marittimo, in provincia di Pisa.
[Oliviero Toscani in Fondazione Mirafiore]
Figlio di Fedele, uno dei fotoreporter storici del Corriere della Sera, pubblica la prima foto sul giornale a 14 anni: uno scatto di Rachele Mussolini, raccolto mentre accompagnava il padre alla tumulazione del Duce a Predappio nel 1956. Celeberrimo autore di campagne pubblicitarie – tra cui la prima quella del cornetto Algida, e le più conosciute e discusse quelle per la Benetton – ha voluto unire in maniera innovativa e rivoluzionare la rappresentazione delle più sentite tematiche sociali del momento con le sue pubblicità, in un’azione “di rottura” che gli ha valso diverse polemiche e almeno altrettante querele. Vicino politicamente ai Radicali, era presidente onorario dell’associazione “Nessuno tocchi Caino”.
Nel 2013 e nel 2016 è stato ospite della kermesse langarola “Collisioni”, quando ancora si teneva a Barolo. Nel primo caso il suo intervento si è improntato su un’aspra critica del media televisivo: “Abolire la televisione sarebbe un sogno quanto abolire una medicina. Vuol dire che sei sano – aveva detto -. La televisione è una dittatura, uccide l’immaginazione e produce solo stanchezza mentale, isolamento e limitazione della comunicazione: la tv è come la cacca, bisogna farla ma non guardarla”; nel secondo incontro, invece, aveva dipinto Facebook e i social network in senso lato come “campi di concentramento moderni che non hanno nulla a che fare con la creatività, che nasce da sé stessi e da quello che si fa con testa e cuore”, e come “specchi che riflettono ma non fanno riflettere”. Ancora in Granda, nel 2020, era stato protagonista del calendario di incontri della Fondazione Mirafiore di Serralunga d’Alba.
[Oliviero Toscani a Collisioni]