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Attualità | 12 gennaio 2025, 08:10

Il Cantico delle Creature compie 800 anni: ce lo ricorda le Comunità Laudato si’ di Bra

Grazie all’impegno per la salvaguardia del Creato, anche la Città della Zizzola è un luogo per dire «Laudato si’»

Statua di San Francesco, chiesa delle Clarisse, a Bra

Statua di San Francesco, chiesa delle Clarisse, a Bra

«Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione». Sono passati otto secoli da quando San Francesco scrisse il “Cantico delle Creature”, chiamato anche “Cantico di Frate Sole”, ma le sue parole continuano a risuonare con un’attualità sorprendente.

Le fonti collocano la stesura della prima parte nel 1225 a San Damiano (Assisi) presso il monastero delle Povere Dame e rappresenta un punto di riferimento imprescindibile della spiritualità francescana.

Sotto il profilo letterario siamo in un punto strategico di elevazione del volgare a lingua letteraria. È anche il più antico testo in volgare italiano di cui si conosca l’autore tramandato sino a noi, con il codice 338, conservato nella Biblioteca del Sacro Convento di San Francesco in Assisi, che ne custodisce la più antica testimonianza.

«Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba». Quest’opera non è soltanto un inno alle bellezze del Creato, ma rappresenta soprattutto un richiamo alla custodia e al rispetto nei confronti della natura che ci circonda.

A Bra le comunità Laudato si’ propongono esperienze di spiritualità ecologica e di fraternità per comprendere e affrontare i problemi concreti del nostro territorio e del mondo attraverso il paradigma dell’ecologia integrale, invitando al dialogo costruttivo, alla responsabilità personale e a costruire reti comunitarie.

Insomma l’ambiente e la salvaguardia del Creato non soltanto come principio astratto, ma come stella polare che orienta le scelte e le azioni concrete, più che mai necessarie alla luce dell’enciclica di papa Francesco, Laudato si’, licenziata nel 2015.

Nel documento sono raccolti i principi che guideranno la Chiesa Cattolica sul tema del rispetto ambientale in prospettiva di un mondo inteso come casa di tutti. Così si apre l’enciclica: «”Laudato si’, mi’ Signore”, cantava san Francesco d’Assisi. In questo cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza e una bella madre che ci accoglie tra le sue braccia: “Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba”».

La Terra è una sola, è una risorsa limitata, non distruggiamola, perché come scrive lo scrittore francese François Mauriac: «È inutile per l’uomo conquistare la Luna, se poi finisce per perdere la Terra».

Silvia Gullino

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