Eventi - 11 gennaio 2025, 09:03

Alba: a Cristina Comencini il riconoscimento di "Testimone di Bellezza 2024"

“Nel Dopoguerra abbiamo fatto cose incredibili per salvare i bambini. Se ce l’abbiamo fatta allora, possiamo farlo anche oggi”

Ieri sera, in un’affollata Sala Beppe Fenoglio di Alba, Cristina Comencini ha ricevuto il prestigioso riconoscimento "Testimone di Bellezza 2024".
A consegnare il premio è stata Laura Della Valle, presidentessa dell’associazione culturale Premio Roddi, alla presenza del sindaco di Roddi, Roberto Davico, e del vicesindaco di Alba, Caterina Pasini.

Durante la serata, la scrittrice ha dedicato parole di ammirazione nei confronti di Beppe Fenoglio, figura letteraria a cui è intitolata la sala: “Un uomo radicato nel suo territorio ma con una visione internazionale, uno scrittore impegnato, mai retorico, umile. Il suo punto di vista mi appartiene moltissimo”.

Cristina Comencini è stata premiata per “la profondità e la ricchezza del suo contributo culturale, per la sua capacità di rendere universali i temi più intimi e per averci insegnato a vedere la bellezza come uno strumento di conoscenza e cambiamento”.

Tra gli omaggi dedicati all’artista, spicca l’allestimento de “Il Cammino della Poesia”, un percorso nel centro storico di Roddi, impreziosito dalle locandine dei suoi film. Questa mattina, il cammino è stato percorso fino al castello da un pubblico entusiasta, desideroso di condividere l’esperienza con la vincitrice.

Il dialogo

La proiezione di frammenti delle sue opere ha dato il via a un dibattito sui temi centrali della sua produzione artistica: il rapporto tra libertà, amore, parità e maternità. “Come riuscire a essere libere diventando madri?”, ha chiesto Comencini, esplorando l’equilibrio tra individualità e responsabilità.

Con un tono intimo e riflessivo, la regista ha offerto uno spaccato della sua vita e carriera, toccando temi universali come il ruolo della donna, la rivoluzione sociale e il potere trasformativo della letteratura e del cinema. Madre di quattro figli, ha sottolineato quanto la sua esperienza personale abbia influenzato il suo lavoro: “Tutto quello che ho fatto al cinema deriva dalla mia vita privata, dall’osservazione dei grandi cambiamenti della società, del ruolo della donna. È in corso una rivoluzione femminile, e ho sempre voluto far parte di questo cambiamento”.

Il suo ultimo lavoro, Il treno dei bambini, racconta un’Italia del Dopoguerra, capace di mobilitarsi per offrire ai più piccoli un futuro migliore: “Abbiamo fatto cose incredibili per salvare i bambini. Se ce l’abbiamo fatta allora, possiamo farlo anche oggi. Oggi siamo più ricchi, ma abbiamo perso l’idea che siamo un Paese unito, che ognuno di noi può fare qualcosa di significativo”.

Durante il dialogo, Comencini ha ricordato le figure straordinarie che l’hanno ispirata, come le attrici Margherita Buy e Virna Lisi, definite le sue “muse”: “Virna Lisi era sempre mia madre, Margherita una sorella, un’amica o semplicemente me stessa”. Ha poi sottolineato l’importanza di mantenere fede al sentimento di un libro durante la sua trasposizione cinematografica: “Solo così si arriva a raccontare una storia autentica”.

Tra le registe contemporanee, Comencini ha celebrato Alice Rohrwacher per la sua capacità di rivendicare il diritto delle donne a raccontare storie: “Non abbiamo potuto farlo per millenni, e ora vogliamo farlo”. Sulla parità di genere, ha espresso una visione chiara: “Differenti ma pari, senza omologazione. Pari dignità, pari bellezza e pari possibilità”. Questo principio guida il suo impegno artistico, volto a ridare vita a ciò che è stato dimenticato o rimosso: “La letteratura e il cinema hanno il compito di riportarci di fronte a persone e cose che non ci sono più, non per nostalgia, ma per creare un ponte tra passato e futuro”.

Con una metafora culinaria, ha descritto il processo creativo della scrittura: “Scrivere è come cucinare: servono gli ingredienti giusti, e a un certo punto iniziano a miscelarsi, dando vita alla storia”. Un paragone che ha conquistato il pubblico, soprattutto dopo la cena conviviale condivisa con l’artista.

Cristina Comencini ha concluso il suo intervento con un pensiero ispirato dai bambini: “Copiare dai bambini che si rialzano sempre, che nonostante la fame, il freddo, la fatica, ridono e giocano. La loro vitalità è più forte di tutto”.

A chiusura della serata, Francesco Occhetto, membro dell’Associazione culturale Premio Roddi, ha letto una poesia di Neruda e una del poeta iraniano Garous Abdolmalekian, premiato nel 2023 come Testimone di Bellezza. A lui è stato dedicato un pensiero collettivo, ricordando il difficile momento che sta attraversando.

Gabriella Fazio