Sabato 18 gennaio alle ore 21 al Teatro Civico Busca andrà in scena MARGHERITO, c’è tempo per tornare a casa, spettacolo ispirato alla storia di Margherita, anziana donna di montagna che aveva una legame ancestrale con la terra e con il cielo.
Da un’idea di Erica Liffredo, lo spettacolo vede in scena in un monologo delicato e illuminante l’attore Daniele Ronco diretto con cura da Francesco Bianchi. La produzione è di Mulino ad Arte, Associazione La Cevitou e L’Ecomuseo del Castelmagno.
TRASMUTAZIONI è la stagione teatrale organizzata da Santibriganti Teatro nei tre teatri civici di Caraglio, di Busca e di Dronero.
Margherita era una donna eco-sostenibile senza saperlo. In casa aveva davvero poco: una stufa, una pentola, un ceppo di legno e qualche capra. Margherita è una figura archetipica, un modello che molti potranno, grazie al proprio bagaglio di esperienze, riconoscere come familiare e vicina a sé. Margherita era sola senza esserlo. Aveva una cerchia di persone che andavano a trovarla, anche solo per il gusto di sedersi accanto a lei e respirare la sua saggezza popolare, le sue poesie, le canzoni, i racconti di una vita che a detta sua non le hanno dato molto ma che forse le hanno donato cose preziose come la serenità a prescindere dal possesso e dai futili problemi del mondo.
Margherita aveva un legame intimo ed ancestrale con il cielo e con le stelle. Depositaria di quei racconti che si tramandavano oralmente di generazione in generazione è stata l’ultima a conoscere e tramandare le costellazioni con i loro nomi antichi, che riportano ad un mondo montano ed agreste che non esiste più, legati al tempo ed ai ritmi del lavoro nei campi (la chiocciata, il portafusi, i tre falciatori, la portatrice del pane…) e che a loro volta dettavano il tempo del lavoro.