Stamattina c'era anche Livio Tranchida, in Regione a Torino, con gli altri direttori generali delle strutture sanitarie del Piemonte.
Tranchida non è fresco di nomina, il suo contratto è in essere e scadrà tra due anni. Ma il presidente Alberto Cirio ha convocato anche lui, il manager siciliano che ha guidato l'azienda ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo ai vertici nazionali per prestazioni e gestione. L'ospedale hub della Granda è il migliore d'Italia, come hanno certificato i dati diffusi dal Ministero della Salute insieme ad Agenas. Un traguardo importante, figlio di un'"eccellenza che ha radici profonde, frutto di una cultura del fare e del sapere", ha detto ai nostri microfoni.
Ed è qui che vuole rimanere, a Cuneo, nonostante il corteggiamento da parte delle aziende sanitarie di mezza Italia, tra cui la vicina Liguria. "Spengo tutte queste voci che si rincorrono da tempo. Ho un patto di lealtà con Cirio e Riboldi, che hanno investito su di me. Mi attendono sfide importanti in tempi medio lunghi, tra cui il mantenimento delle eccellenze e il nuovo ospedale, in cui tutti noi crediamo. La città e la provincia hanno bisogno di un nuovo hub che rilanci la sanità nel nuovo millennio".