Non si ferma l’ondata di segnalazioni da parte di numerosi automobilisti alle prese con difficoltà legate al sistema di pagamento "free flow" sulla A33 Asti-Cuneo. Tra errori tecnici, difficoltà di utilizzo del portale di pagamento e mancate risposte dai servizi clienti, gli utenti si trovano a fronteggiare problematiche che rischiano di trasformarsi in sanzioni maggiorate. Sul tema la nostra redazione ha chiesto riscontro anche all'assessore regionale ai trasporti Marco Gabusi (leggi qui).
Di seguito riceviamo e pubblichiamo l'ultima lettera, in ordine di tempo, che abbiamo ricevuto da un nostro lettore, che invita a seguire il modello francese, più semplice e chiaro.
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Buongiorno,
in merito alle varie testimonianze pubblicate in questi giorni concernenti il cattivo funzionamento del “free flow” sulla Asti-Cuneo, vorrei aggiungere anche la mia.
Nel mese di luglio scorso ero in Francia con il camper, nel viaggio di ritorno percorrendo l’autostrada A79 e precisamente nel tratto Montbeugny ouest – Molinet est ho notato una serie di cartelli che indicavano, in quel tratto, la presenza del “peage en flux libre” con ben specificato sia il significato che i vari modi per eseguire il pagamento.
Qui apro una parentesi, chissà perché i francesi lo chiamano “peage en flux libre” in francese e noi lo chiamiamo “free flow” e non in italiano? Chiusa parentesi.
Per il pagamento, non possedendo il telepass francese mi restavano altre 2 possibilità, fermarmi nelle aree di sosta lungo il percorso e pagare alle macchinette automatiche, oppure entrare nel sito ALIAE, gestore dell’autostrada, inserire il numero di targa del mezzo e pagare tramite bonifico o carta di credito entro 72 ore dal passaggio. Io ho scelto la seconda opzione, più sbrigativa e ho regolarizzato con una carta prepagata, il tutto in modo molto chiaro, semplice e veloce senza nessuna registrazione e ottenendo immediatamente la ricevuta del pagamento.
Ho poi letto sul sito che per chi transita più volte su questi tratti sperimentali, che in Francia sono diversi e in aumento, e non possiede il telepass, solamente registrando il numero di targa e un indirizzo mail, ad ogni passaggio verrà avvisato. Addirittura per chi passa sovente, per non dover pagare ogni volta, è possibile versare un acconto dal quale verranno attinti i pagamenti in tempo reale, ricevendo ogni volta conferma e credito rimanente, o in alternativa si può dare disposizione di prelevare i pagamenti direttamente dal conto corrente bancario o da una carta. Tutto questo evita il rischio di dimenticarsi del pagamento e incorrere in multe e sanzioni, senza alcuna perdita di tempo ed essendo sempre informati.
Concludo con queste considerazioni: sicuramente questo sistema è auspicabile che sia sempre più diffuso nel prossimo futuro, se ben organizzato evita di rallentare o addirittura fermarsi in coda ai caselli con relativi rischi di tamponamenti, inutili perdite di tempo e non meno importante riduce l'inquinamento, oltre che portare grandi vantaggi ai gestori.
Io posseggo l’UnipoolMoove e non ho problemi quando percorro l’Asti Cuneo, ma da tutto quello che ho letto in questi giorni mi pare che per chi ne é sprovvisto le cose non sono cosi semplici come in Francia.
Pertanto consiglierei ai responsabili del gruppo Gavio di non guardare esclusivamente ai propri interessi e ai politici locali che tanto hanno appoggiato e sostenuto l’operazione, prima di lanciare nuovi sistemi di pagamento, di guardarsi attorno e ogni tanto copiare dai nostri vicini francesi dai quali, a volte, qualcosa da imparare ce l’abbiamo!
Un lettore