Gli stabilimenti di Alstom Ferroviaria e Alstom Service a Savigliano si sono fermati oggi, 7 gennaio, per otto ore di sciopero indetto da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm UIL. La mobilitazione segna un nuovo capitolo nella lunga trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale dei metalmeccanici, iniziata a maggio 2024 e bloccata a novembre su proposte definite "irricevibili" dai sindacati.
La partecipazione alla giornata di protesta è stata significativa e in crescita rispetto agli scioperi precedenti. "L’adesione è in aumento, ma c’è ancora bisogno di maggiore sensibilizzazione verso chi non ha compreso l’importanza del Contratto Collettivo. È il patto fondamentale che regola i nostri diritti, le retribuzioni e le condizioni di lavoro", ha dichiarato Paolo Giordanengo, segretario aggiunto di Uilm Cuneo e RSU in Alstom Savigliano.
Gli argomenti cruciali sono il salario, la stabilizzazione dei contratti precari, gli orari di lavoro e le tutele economiche. Tra le richieste, il riconoscimento del lavoro dei somministrati e la loro assunzione. Aggiunge Giordanengo: "Non si può restare precari a vita. Ci vuole una maggiore tutela della sicurezza sul lavoro, una riduzione del lavoro, ma non come prevede Federmeccanica, utilizzando le ferie o i permessi residui. A questo va aggiunto un adeguamento salariale al costo della vita senza l'assorbimento dei super minimi. Con queste proposte non si rispetta il lavoro dei loro dipendenti".
Giordanengo ha sottolineato l’importanza di questo sciopero per unire le diverse componenti della forza lavoro di Alstom Savigliano, che include non solo operai ma anche tecnici e ingegneri e lavoratori precari. La scelta della data è stata il risultato di un confronto con i lavoratori, per garantire la massima partecipazione possibile.