Harald Østberg Amundsen fa la voce grossa nell’individuale a skating di 20 km a Dobbiaco. Il ventiseienne norvegese si è messo in testa fin dai 5.6 km e ha fatto la differenza nella prima parte in salita, per poi difendersi egregiamente anche in discesa. Seconda piazza per Simen Hegstad Krueger, con un distacco piuttosto significativo di 21.2’’. Bel podio, il primo in questa stagione, per il britannico Andrew Musgrave. Johannes Høsflot Klæbo si difende in una gara ostica e termina in 5a posizione (46.4’’).
È stata una gara d’altri tempi e suggestiva la 20 km individuale a skating di Dobbiaco. Tanta fatica per gli atleti in gara, ma anche panorami mozzafiato come quelli circostanti alle Tre Cime di Lavaredo a fare cornice. Una 20 km dalle due facce ben distinte: era necessario far bene nella prima metà di salita, ma fondamentale per molti atleti in gara aver potuto sfruttare trenini soprattutto negli ultimi 10 km in discesa, dove si è fatta tanta differenza.
La Start List forse ha avuto un ruolo fin troppo determinante nel definire le posizioni, anche se va detto che nella Top 10 odierna troviamo quasi tutti i migliori. Il migliore degli azzurri al traguardo è stato Elia Barp, 23° e soprattutto bravo negli ultimi 10 km a sfruttare al meglio il traino di due ottime locomotive come Ree e Maloney-Westgard; il giovane atleta veneto ècanche caduto nella prima parte di gara.
Avrebbe meritato di più il cuneese Lorenzo Romano, autore di una convincente prima parte di gara, ma penalizzato tanto da non aver trovato traini negli ultimi 20 minuti di discesa; per lui un buon 38° posto. Buona anche la 40ma piazza di Giovanni Ticcò, che sta gradualmente trovando la sua dimensione in World Cup anche nelle prove distance. Non esaltante la 43ma posizione di Paolo Ventura, mentre c’è un po’ di rammarico per la 44ma di Martino Carollo, che ha scollinato a metà gara in compagnia di Amundsen (partito 60’’ dopo), ma purtroppo non è riuscito a tenere le sue code in discesa. Simone Daprà è 45°, qualche posizione avanti a Federico Pellegrino (51°), che non è sembrato trovare fin dall’inizio il giusto passo; il campione valdostano perderà posizioni nella classifica del Tour, dove fino a stamani occupava la terza piazza. Seguono nell’ordine: Martin Coradazzi (57°), Davide Graz (63°), un buon Michael Hellweger (66°) per i suoi standard nelle distance, Giacomo Gabrielli (80°).