Nell'ambiente del ciclismo era conosciuto come "Il Principe", per la sua signorilità ed eleganza. Gianni Savio, lo storico manager e scopritore di talenti, si è spento all’età di 76 anni, al termine di una lunga malattia.
Gran scopritore di talenti
In una carriera lungo quasi quattro decenni, è stato direttore sportivo, talent scout e uno dei dirigenti più longevi del mondo delle due ruote, che oggi lo ricorda con grande commozione. Torinese e torinista (il 4 maggio 2003 era in prima fila durante la celebre marcia dell'Orgoglio Granata), amico di Gian Paolo Ormezzano, scomparso pochi giorni fa, Savio ha scoperto e lanciato atleti come Davide Cassani e Andrea Tafi, ne ha rilanciati altri del calibro di Michele Scarponi, Gilberto Simoni e Franco Pellizotti; con la stessa passione ha fatto altrettanto in Sud America, dove era venerato da atleti ed appassionati. Già CT della nazionale colombiana, è stato lo scopritore di Egan Bernal, vincitore del Tour 2019 e del Giro d’Italia 2021.
Una carriera lunghissima
Savio era entrato nel mondo del ciclismo nel 1986 cominciando la carriera come direttore sportivo della Santini-Cierre, per poi passare all’Eurocar-Mosoca-Galli. Nel 1992 il passaggio alla ZG Mobili-Selle Italia, che nel corso degli anni ha cambiato diversi sponsor e nomi. Il suo ultimo team è stato la GW-Shimano. Un gentleman che aveva saputo farsi apprezzare da tutti per le sue doti umane, oltre che per la grande competenza e passione per le due ruote.