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Curiosità | 30 dicembre 2024, 07:15

La Valanga Azzurra: il mito dello sci italiano di 50 anni rivive in un docufilm in cui c’è anche il saluzzese Paolo De Chiesa

Era il più giovane sciatore del favoloso squadrone italiano con i campioni Gustav Thöni e Piero Gros la cui straordinaria epopea rivive nel docufilm di Giovanni Veronesi, in onda questa sera su Rai 3 alle 21.20

Gustav Thoeni con Oreste Peccedi, Pierino Gros e Paolo De Chiesa  - foto: Facebook

Gustav Thoeni con Oreste Peccedi, Pierino Gros e Paolo De Chiesa - foto: Facebook

Il docufilm 'La Valanga Azzurra' del Giovanni Veronesi, realizzato con il giornalista Lorenzo Fabiano, ripercorre l’epopea d’oro dello sci alpino italiano a 50 anni di distanza. Una storia che celebra, tra gli altri, campioni del calibro di  Gustav Thöni, Piero Gros, e il saluzzese Paolo De Chiesa allora 18enne con i protagonisti di una nazionale osannata come una squadra di calcio, capace di risultati irripetibili.

Presentato alla Festa del Cinema di Roma a ottobre, il film andrà in onda stasera, lunedì 30 dicembre, alle 21.20 su Rai 3. Tra i membri della mitica squadra italiana c’era anche Paolo De Chiesa, oggi 68enne, originario di Saluzzo e allora il più giovane del gruppo. Campione di slalom speciale, De Chiesa è noto oggi come giornalista e commentatore sportivo per la Rai.


[Paolo De Chiesa]

Era il 7 gennaio 1974 quando la squadra italiana fu ribattezzata ‘Valanga Azzurra’ dal giornalista Massimo di Marco della Gazzetta dello Sport, durante una gara di slalom gigante in Germania. Guidata dall’allenatore Mario Cotelli e dal suo vice Oreste Peccedi, la squadra aveva due leader indiscussi: Gustav Thöni e Piero Gros. “Thöni e Gros sono la Valanga Azzurra, io e gli altri eravamo il corollario”, racconta De Chiesa, che vanta 12 podi e 54 piazzamenti tra i primi dieci sciatori dell’epoca.

La Valanga Azzurra non solo collezionò successi, tra Mondiali e Olimpiadi in cinque anni, ma cambiò per sempre la percezione dello sci alpino, trasformandolo da sport elitario a passione nazionale.


[La Valanga Azzurra]

Il docufilm del regista Veronesi, che vanta un passato agonistico da sciatore, racconta le vicende umane e sportive di quegli uomini eccezionali che hanno scritto una pagina indelebile nello sport italiano. Tra immagini di repertorio e interviste inedite, si rievocano i momenti più esaltanti e le rivalità interne alla squadra. Si parla anche della 'Valanga Rosa', la squadra femminile capitanata da Claudia Giordani, che gareggiava con onore accanto agli uomini. Ma il documentario va oltre i successi sportivi, svelando anche aspetti personali inediti, come il dramma vissuto da Paolo De Chiesa.

 “A 22 anni - racconta De Chiesa - la mia carriera si è fermata non per un infortunio, ma per un colpo di pistola sparatomi in faccia dalla mia fidanzata dell’epoca, durante una serata con ‘amici’ a Cortina. Erano altri tempi, certe cose non si potevano dire. Ho raccontato a tutti di avere un esaurimento nervoso e sono sparito per più di un anno. Faticavo persino a parlare. Ma poi sono rinato”.

Questa dolorosa vicenda, rimasta nascosta per decenni, viene raccontata per la prima volta nel film.


[De Chiesa con Franz Klemmer]

Come tutte le grandi storie, anche quella della Valanga Azzurra terminò. 

Sul finire degli anni ’70, con le dimissioni del commissario tecnico Mario Cotelli, la squadra iniziò a sfaldarsi.

Ma il suo lascito assieme a quello del vice Oreste Peccedi (mancato nel maggio, ma la sua testimonianza è nel docufilm sulla Valanga Azzurra segnò il futuro dello sci azzurro: nuovi campioni come Alberto Tomba e Deborah Compagnoni sarebbero presto saliti agli onori mondiale, aprendo un altro capitolo e una nuova epopea glorioso della storia dello sci italiano.

Anna Maria Parola

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