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Sport invernali | 29 dicembre 2024, 17:20

Sci di fondo: Martino Carollo 25esimo nella 15km Mass Start di Dobbiaco

E' secondo tra gli italiani all'arrivo. Per lui una gara propositiva, che lo vede però perdere qualche posizione nel finale

Martino Carollo

Martino Carollo

Johannes Hoesflot Klaebo vince anche la mass start di 15 km in tecnica classica di Dobbiaco, al termine di una gara estremamente tattica e risolta solo nell’ultima parte dell’ultimo giro. Tutto secondo le previsioni per il campione norvegese, che porta a casa il successo senza doversi sforzare troppo. Poker norvegese con Valnes, Moseby e Nyenget a completare i primi posti. I fondisti oggi hanno preferito non spendere troppe energie, consapevoli della durezza complessiva del Tour de Ski e delle difficoltà che avrebbero incontrato nel creare grossi distacchi nella prova odierna, andandosi quindi a giocare la vittoria parziale solo negli ultimi metri.

I pochi piccoli sussulti sono stati regalati dai vari traguardi parziali sparsi per il percorso.

La seconda giornata del Tour de Ski è la prima occasione per mettersi in luce per gli atleti distance, molti dei quali oggi sono chiamati a recuperare il tempo perso ieri nella sprint da Klaebo. Come la prova femminile, anche quella maschile affronta 4 giri del non troppo impegnativo tracciato di circa 3.75 km. Per l’Italia, come sempre, grande attesa per la prestazione di Pellegrino, in una competizione abbastanza adatta alle sue caratteristiche.

Nei primi chilometri di gara si ripete il canovaccio visto nella prova femminile: alcuni grandi protagonisti (Krueger, Nyenget, Poromaa, Musgrave, Lapalus tra gli altri), che ieri sono rimasti fuori dalle fasi finali della sprint, partono in fondo al gruppo con pettorali molto alti e devono risalire a fatica nelle prime posizioni, con Klaebo a guidare, sornione. I primi piccoli movimenti si vedono solo allo sprint bonus dei 3.3 km dove Klaebo ha un piccolo guizzo che gli permette di portarsi a casa i 15 punti per la classifica apposita. Secondo transita Anger, poi Ogden, mentre Chanavat ha già mollato. Intanto iniziano a farsi vedere davanti anche Amundsen e Schumacher.

All’inizio della seconda tornata Vermeulen prova ad alzare il ritmo e rompere il tatticismo che regnava in gruppo. L’austriaco va a prendersi, in cima alla salita più lunga, i punti del GPM per il pettorale viola di miglior scalatore e prosegue la sua azione con Amundsen e Lapalus sulle sue code. Nella discesa il gruppo si ricompatta subito, ma si segnala
una caduta per Krueger. A metà gara il plotone è ancora molto folto e c’è stata poca selezione. Gli italiani si trovano quasi tutti nei primi posti e sono fino a questo punto protagonisti di una buona prova.

Nel terzo giro è Lapalus a provare a forzare, facendo chiaramente intendere di essere interessato alla classifica degli scalatori. E’ il francese infatti a portarsi a casa i 5 punti assegnati al km 8.9. Bene ancora gli azzurri con Pellegrino, Barp e Carollo a ridosso dei 10 e bene anche Graz e Ventura. La prova resta comunque decisamente tattica,
con pochissimi scossoni e attacchi. Da segnalare la caduta di Daprà in un tratto di discesa, con relativi problemi ad una spalla.

Amundsen prova a fare selezione sulle salite dell’ultimo giro, nel tentativo di mettere un po’ in difficoltà Klaebo. Molto bravo Pellegrino a rimanere incollato ai migliori in questa fase, che potrebbe essere decisiva per i piazzamenti che contano. Amundsen vince l’ultimo GPM e sarà lui a indossare il pettorale viola martedì, con 9 punti totali. A due km dal traguardo una dozzina di atleti prendono un lieve margine sul resto del gruppo e si involano verso il traguardo per giocarsi il successo. Ree è davanti a tutti all’ingresso dello stadio, ma Schumacher lo affianca e lo sorpassa prima dell’ultimo breve strappo. A questo punto però Klaebo, con un’azione di forza e astuzia, riesce a prendere la testa e si lancia nell’ultima breve discesa al comando. Il campione norvegese non teme rivali nel rettilineo conclusivo e vince regolando tre connazionali, Valnes, Moseby e Nyenget. Molto bene Pellegrino che combatte nel finale e porta a casa un ottimo ottavo posto. Quinto Edvin Anger, primo dei non norvegesi, che ha sfruttato la sua potente scivolata spinta e si è difeso bene sulle salite, mentre sesto è Amundsen e settimo un buon Schumacher.

Occupano la posizione dalla decima alla dodicesima Poromaa, Vermeulen e Lapalus che si sono spesso mostrati nelle posizioni di testa, ma poi nel finale hanno dovuto cedere il passo a sfidanti dotati di maggior potenza. Per l’Italia, il secondo all’arrivo è un ottimo Martino Carollo, protagonista di una gara propositiva che lo vede perdere qualche posizione nel finale, fino a giungere 25o. Buona la prova anche di Paolo Ventura, 35o, mentre forse ci si attendeva qualcosa in più dal giovane Elia Barp, 36o e in calo nel finale. 40esimo Davide Graz, anche lui in difficoltà negli ultimi chilometri dopo essere stato tutta la gara nel gruppo di testa, mentre giungono più attardati Giovanni Ticcò (48o), Martin Coradazzi (53o) e Giacomo Gabrielli (55o), Simone Daprà (59o) e Lorenzo Romano (60o). Riescono a concludere la prova anche gli sprinter Michael Hellweger (74o) e Simone Mocellini (81o).

comunicato stampa

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