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Schegge di Luce | 29 dicembre 2024, 09:44

Schegge di luce: pensieri sui Vangeli festivi di don Luigi Maria Epicoco

Commento al Vangelo del 29 dicembre, festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

Schegge di luce: pensieri sui Vangeli festivi di don Luigi Maria Epicoco

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.

Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.

Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.

Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini (Lc 2,41-52).

Oggi, 29 dicembre, la Chiesa festeggia la Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe (Anno C, colore liturgico bianco).

A commentare il Vangelo della Santa Messa è don Luigi Maria Epicoco, docente incaricato di antropologia filosofica alla Pontificia Accademia Alfonsiana e alla Pontificia Facoltà Teologica Teresianum.

Amore, vita, valori, spiritualità sono racchiusi nella sua riflessione per “Schegge di luce, pensieri sui Vangeli festivi”, una rubrica che vuole essere una tenera carezza per tutte le anime in questa valle di esilio. Pensieri e parole per accendere le ragioni della speranza che è in noi.

Eccolo, il commento.

Il Vangelo ci racconta la storia dello smarrimento di Gesù. Innanzitutto dovremmo subito precisare che Gesù se lo sono perso Maria e Giuseppe, e il Vangelo non censura questo episodio forse perché vuole rassicurare ciascuno di noi sulla possibilità molto concreta di dare per scontato che Gesù sia nella carovana della nostra vita, quando invece non c’è. Ma ciò che conta non è perderlo di vista, ma mettersi a cercarlo quando si è compreso che non è più “in mezzo” al viaggio.

Gesù aveva scelto volutamente di trattenersi a Gerusalemme, e lo aveva fatto non per perdersi ma forse per quella curiosità tutta adolescenziale di provare ad andare al fondo di alcune questioni che gli stavano a cuore.

L’effetto è prevedibile: il panico, l’angoscia e l’ansia di Giuseppe e di Maria. Quando lo ritrovano a discutere fra i dottori del tempio la scena è così descritta: “Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?»”.

Non si può chiedere al Cuore di una Madre di non soffrire. Non si può chiedere al Cuore di una Madre di mettersi sulle tracce del figlio. Non si può chiedere al cuore di una Madre di non sentirsi profondamente legata al destino del figlio. Maria è così ed ha un Cuore così, ha un Cuore di Madre. Ma la buona notizia è che questo Suo Cuore di Madre non è solo per Cristo ma per ciascuno di noi perché per vocazione Ella è Madre anche nostra. Noi siamo amati da una Madre che non si arrenderà finché non ci avrà ritrovati, finché non ci avrà riportati al sicuro. Ma siamo anche discepoli di un maestro che ci chiede di non perderlo di vista semplicemente perché dobbiamo andare noi dietro a Lui e non Lui dietro a noi.

Gesù lo si perde spesso quando lo si sorpassa, quando si crede di conoscere già la strada che vuole fare. Ma la verità è che non sappiamo molto della strada se non seguendoLo

Silvia Gullino

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