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Cronaca | 27 dicembre 2024, 12:27

Briatore chiede alla Presidenza del Consiglio maxi risarcimento per la confisca del suo yacht

L’imprenditore è stato prosciolto dall’accusa di evasione fiscale. Nel 2021 il suo Force Blue fu venduto a Bernie Ecclestone per 6 milioni di euro

Briatore è stato prosciolto dall’accusa di evasione fiscale. Nel 2021 il suo Force Blue (foto) fu venduto a Bernie Ecclestone per 6 milioni di euro

Briatore è stato prosciolto dall’accusa di evasione fiscale. Nel 2021 il suo Force Blue (foto) fu venduto a Bernie Ecclestone per 6 milioni di euro

Dodici milioni e seicentomila euro. E’ l’ammontare del risarcimento che l’imprenditore di origini cuneesi Flavio Briatore ha appena chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con l’istanza presentata tramite i suoi legali di fronte al Tribunale di Torino.

Dietro alla richiesta, della quale dà conto il quotidiano "La Repubblica", una vicenda che risale al 2010.

In quell’anno il Force Blue,  yacht di proprietà della società Autumn Sailing, riconducibile a Briatore, fu al centro di un’inchiesta per frode fiscale.

Nel 2018 il procedimento penale finì davanti ai giudici della Corte di Cassazione, che annullarono parzialmente la sentenza di condanna emessa dalla Corte di Appello di Genova, disponendo un nuovo giudizio ora concluso col proscioglimento per intervenuta prescrizione.

L’ex manager della Benetton, da tempo impegnato nel settore del turismo e della ristorazione, è stato quindi assolto dall’accusa di aver evaso il fisco.

Da qui la sua richiesta affinché possa venire risarcito per quanto occorso al suo yacht, per dimensioni tra i primi cento al mondo, costruito nel 2002 dal costruttore danese Royal Denship, che nel corso del processo gli era stato confiscato e che nel 2021 venne venduto da un commercialista genovese nella sua vesta di custode giudiziario nominato dal tribunale.

Lo yacht fu peraltro ceduto a Bernie Ecclestone, ex magnate della Formula Uno, per poco meno di 6 milioni di euro.

Briatore chiede ora alla Presidenza del Consiglio, in solido con l’amministratore giudiziario, di venire risarcito di una somma che costituirebbe la differenza tra la somma alla quale è stato venduto il panfilo e quella del suo reale valore.

La richiesta viene presentata alla Presidenza del Consiglio perché così dispone la normativa in materia del 1988. Se i giudici accoglieranno l’istanza dell’imprenditore la Presidenza del Consiglio potrà successivamente rivalersi sugli stessi magistrati della Corte d’Appello attraverso la Corte dei Conti.

Redazione

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