«La Natività è la festa della gioia», ha detto il patriarca Daniel della Chiesa ortodossa rumena nel suo messaggio natalizio, che è un richiamo a vivere la gioia cristiana.
Anche la comunità rumena ortodossa di Bra ha festeggiato il Natale. Papà e mamme con i loro figli e tanti fedeli si sono ritrovati nella chiesa di Santa Caterina d’Alessandria per il rito celebrato da padre Vasile Doroftei. Il parroco ha auspicato che il Natale di Gesù porti al mondo i doni della pace e della gioia da accogliere con la preghiera.
L’avvento ortodosso è stato un lungo cammino, quaranta giorni. Attesa culminata con la benedizione di piccoli e grandi davanti alla iconostasi, la parete di legno ricca di immagini sacre che adorna la chiesa ortodossa rumena di Bra.
Il Natale non si celebra dappertutto il 25 dicembre. In alcuni Paesi i credenti della tradizione ortodossa festeggiano il 7 gennaio. Perché? Il motivo è molto semplice: gli ortodossi utilizzano il calendario giuliano e non quello gregoriano. Nel 1582 papa Gregorio XIII decise di modificare il vecchio calendario giuliano, introdotto da Giulio Cesare e chiamato così in suo onore. Proprio per questo motivo i giorni compresi tra il 5 ed il 14 ottobre 1582 furono cancellati, trasformando il 25 dicembre in 7 gennaio.
Alcuni ortodossi però hanno preferito adattarsi al cambiamento: in Grecia e Romania, ad esempio, il Natale coincide con quello cristiano.