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Attualità | 20 dicembre 2024, 15:54

Nella Giornata internazionale della solidarietà umana l’esempio e la testimonianza di Eso Es

L’associazione cuneese opera prevalentemente nel campo della beneficenza e della solidarietà internazionale, con progetti sociali che si rivolgono all’infanzia, in una delle aree più povere al mondo: il Guatemala

Si celebra oggi, venerdì 20 dicembre, la Giornata internazionale della solidarietà umana. Istituita nel 2005 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in coincidenza con la data della creazione del Fondo di Solidarietà Mondiale del 20 dicembre 2002, ha lo scopo di realizzare programmi d’azione per promuovere lo sviluppo umano, specie delle aree più povere del pianeta.

Nella Risoluzione delle Nazioni Unite (A/RES/60/209), la solidarietà viene identificata come “valore fondamentale e universale alla base della società e delle relazioni tra i popoli.”  L’obiettivo dell’ONU è, infatti, quello di accrescere la consapevolezza pubblica dell’importanza di azioni solidali per risolvere i problemi del mondo. La solidarietà risulta essere, dunque, il vero pilastro delle relazioni internazionali ed è anche la protagonista della cosiddetta Dichiarazione del Millennio, sottoscritta dai leader mondiali per debellare le ingiustizie di natura economica, sociale e culturale.

ESO ES: UNA MANO TESA OLTRE OCEANO 

Significativa in questa giornata è la testimonianza dei volontari clown di Eso Es, associazione cuneese che opera prevalentemente nel campo della beneficenza e della solidarietà internazionale, attraverso iniziative di clownterapia, animazione socio-teatrale in contesti di disagio. I suoi progetti sociali si rivolgono all’infanzia, in una delle aree più povere al mondo: il Guatemala. Nello specifico, si concentrano nelle aree rurali del Dipartimento di Chimaltenango.

Hanno tante frasi che li accompagnano i nasi rossi di Eso Es, una di queste è: “Per credere in un futuro migliore spesso ci vuole ‘coraggio’: dal latino ‘cor habeo’, avere cuore, agire col cuore.”

La parola “solidarietà” significa proprio questo per loro: tendere la mano e, agendo con il cuore, arrivare laddove crolla l’apparenza ed a parlare sono gli sguardi, i sorrisi e gli abbracci. Una particolare sensibilità, che porta a fare i conti con una realtà durissima, ad essere lì, parte di un progetto dove la dignità, i diritti dei bambini chiedono di non venire ignorati. Così, tra i progetti, quello delle Borse di Studio. 27 nel 2024 quelle erogate.

“COS’É PER TE IL GUATEMALA?"

Il Guatemala rappresenta per ognuno dei volontari un qualcosa di molto importante. Così immagini, sensazioni ed emozioni che cambiano lo sguardo nei confronti della vita, che restano ed accompagnano:

“Aver avuto la possibilità di vivere esperienze uniche, questo è per me il Guatemala - racconta Clown Spatagnau - Come nel 2020 a Rio Suchate. Il fiume che segna il confine fra Guatemala e Messico. Attraversarlo, per i Migrantes senza documenti, significa lasciare alle spalle la loro vita per come è stata fino a quel punto. Una volta in Messico, vuol dire intraprendere un cammino di ancora 900 km nella speranza di raggiungere gli Stati Uniti ed entrarci come clandestini. Mi sono ritrovato passeggero di uno di quei gommoni per un tratto di fiume. Era un tardo pomeriggio, con il sole oramai prossimo al tramonto. In quel silenzio surreale, ho avvertito in tutta la sua violenza sorda il dramma di chi è costretto a lasciare tutto. Riguardando la fotografia anche a distanza di tempo, mi sono chiesto più volte quale potesse essere lo stato d'animo della famiglia alle mie spalle. E un po' mi perdo ancora nei loro sguardi."
 

Così i legami, la distanza e la vicinanza: “Il Guatemala sono i benvenuti e gli addii - dice Clown Scricchi - è stringere legami e tessere fili d'amore separati da un oceano e un fuso orario. È annullare le distanze quando si è là, ma sentirle quando si torna, è credere fortemente in un sogno, è speranza misto a curiosità e volontà, è avere la consapevolezza che nulla è mai lasciato al caso.”

Ed ancora “Un’esplosione di un'esplosione di emozioni che ti travolge - come racconta Clown Sacucin - È impegno e responsabilità. È pazienza e volontà. È stupore e meraviglia. E polvere e colori, suoni e silenzi, lacrime e sorrisi. È sentimento e passione. E famiglia e legami indissolubili. E ricercare la vera essenza e mettere a nudo la propria anima.”

Ed il Guatemala sono soprattutto i sogni, quelli dei bambini, come dice Clown Tiramizù “frammenti di vita dentro un barattolo di polvere di stelle.” Sogni davvero tenaci.

Per chiunque abbia piacere di vedere le attività di Eso Es: https://esoesonlus.org/

Beatrice Condorelli

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