Tutto congelato per il Comitato sì Davs, il comitato “Sì alle circonvallazioni di Demonte e Aisone Valle Stura”. Si conclude così l'assemblea di mercoledì scorso, 11 dicembre, voluta e richiesta per valutare se ci fosse ancora interesse circa le varianti attese. Nella sala comunale, non particolarmente partecipata per un tema legato alla viabilità di valle che coinvolge in primis i suoi stessi abitanti, aleggiava lo sconforto.
L'incontro è stato introdotto da Silvio Rosso, componente del comitato che continua a crederci e resistere. Ha ricordato come occorra preservare dal progressivo degrado due borghi medievali e storici come Demonte e Aisone. Paesi ormai ostaggio non solo della viabilità intensa dei mezzi pesanti, ma anche dello spopolamento sia dato dal calo demografico e dagli esodi verso le città, che dalla cessazione di attività commerciali. Realtà in cui secondo l'analisi di Rosso fatica a decollare anche il turismo.
Questo clima di rassegnazione e quasi impotenza ha condizionato la stessa prosecuzione del Comitato, che sta vivendo un momento di incertezza dalle dimissioni del presidente Ezio Barp, demotivato sotto vari profili. Alla riunione 5 su 7 dei componenti avrebbero seguito Barp abbandonando la missione.
A sollevare l'atmosfera di dimissione la comunicazione ricevuta in corso di riunione dal sindaco di Demonte, Adriano Bernardi, raggiunto al telefono dalla deputata e sindaco di Argentera, Monica Ciaburro.
L'onorevole ha avuto notizia in quella giornata da Bruxelles che si sarebbe risolta la questione da parte dell'Europa e che si sarebbe ritirato il veto del SIC (il sito di interesse comunitario) perchè il Comune di Demonte ha fatto in modo che si spostasse il percorso per consentire il passaggio della variante. Un documento sugli obiettivi di sito specifici relativi al tracciato approvato con delibera dalla Regione a fine novembre. Resterebbe così solo un ultimo ostacolo da superare, ottenere il parere favorevole anche da parte del Ministero della Cultura. Ad ora solo quello dell'Ambiente l'ha concesso e se l'Europa desse riscontro positivo potrebbe contribuire a sbloccare lo stallo.
A bloccare la variante la presenza, in profondità nell'area del forte della Consolata, di cunicoli di valore storico che si troverebbero sotto il passaggio del tunnel, mettendo a rischio la loro conservazione e preservazione.
Dalla riunione è anche emerso che il commissario straordinario Bernardini avrebbe già effettuato due sopralluoghi e anche il suo staff ha eseguito rilievi propedeutici per l'inizio dei lavori del progetto esecutivo della variante.
Un altro intervento ha risollevato le sorti dell'incontro, quello del sindaco di Gaiola, Paolo Bottero che non solo ha ripreso alcune delle ragioni delle dimissioni del presidente Barp, ma ha spronato il comitato a resistere e proseguire l'importante attività di stimolo e voce dei residenti: “La valle non si arrenda e continui a crederci”. L'invito, quindi, ad attendere l'incontro annunciato da Bottero per conto della deputata Ciaburro che intenderebbe concordare con la Prefettura di Cuneo per dopo il 15 gennaio con il commissario straordinario, Anas, sindaci e associazioni interessate e tutti gli enti coinvolti.
Un invito che i sette componenti del Comitato Sì Davs hanno accolto rimandando ogni decisione a dopo il tavolo tecnico promesso.
Silvio Rosso ha concluso con una riflessione: “La politica smetta di fare la guerra tra schieramenti, ma faccia squadra. La variante è di tutti. Serve per la vita stessa della valle, per la sua economia oltre che per la salute di tutti”.