Politica - 18 dicembre 2024, 15:15

Monica Ciaburro nella bufera mediatica per l’emendamento sull’aumento di stipendio ai ministri non parlamentari

La deputata cuneese di FdI, sindaca di Argentera, si è ritrovata al centro di una polemica che, suo malgrado, l’ha portata alla ribalta nazionale. “Ho presentato anche altri emendamenti,ma di questi nessuno mi ha chiesto conto”

Secondo il filosofo-sociologo della comunicazione Marshall McLuhan nell’epoca del Villaggio Globale ognuno ha l’opportunità di un momento di notorietà… globale.

La deputata cuneese di Fratelli d’Italia Monica Ciaburro, in questi giorni al centro di un’attenzione mediatica che finora non aveva mai conosciuto, probabilmente di questa visibilità avrebbe fatto volentieri a meno.

Ma tant’è, quando si è parlamentari lo si è con onori e oneri.

Il Corriere della Sera l’ha tirata in ballo in un articolo a firma di Giuseppe Alberto Falci perché sarebbe stata sua “la manina” che ha presentato l’emendamento alla legge finanziaria che equipara lo stipendio dei ministri non parlamentari a quello dei loro colleghi eletti.

Un tema che in questi giorni ha tenuto ampiamente banco sui media.

“L’idea – spiega la deputata, vicepresidente della Commissione Difesa della Camera - è nata nella scorsa legislatura parlandone con l’allora ministro Cingolani”.

Ciaburro smentisce qualsiasi pressione al riguardo: “Non c’è stata alcuna spinta da parte dei membri del governo. Secondo voi – risponde al giornalista del CorSera che le chiede chiarimenti - il presidente del Consiglio dei Ministri ha tempo di occuparsi dei miei emendamenti?”.

La parlamentare di Fratelli d’Italia fa quadrato anche nei confronti del “suo” ministro alle Difesa e conterraneo Guido Crosetto. “Il ministro – replica a chi aveva avanzato insinuazioni - non ha certo bisogno di un mio emendamento”.

E alla domanda sul perché lo abbia presentato, risponde: “Sono anni che esiste questa disparità. In realtà pensavo più ai sottosegretari che hanno una penalizzazione ancora più pesante dovendosi spostare a loro spese».

Quando il giornalista la incalza chiedendole ancora se lo riproporrebbe, non ha dubbi: “Se dovessi agire secondo ciò che è giusto, sinceramente, sì”.

L’abbiamo interpellata anche a noi, ma non ha voluto risponderci nel merito, limitandosi e farci sapere che ha anche presentato altri due emendamenti, uno sull’attività venatoria e un altro, cui tiene particolarmente, che riguarda il dissesto dei piccoli Comuni.

Passata la tempesta mediatica, l’onorevole d’Italia tornerà sui monti della sua Argentera, dove è sindaca, in attesa di altre bufere, questa volta di neve, che si augura possano portare benessere alle stazioni sciistiche del suo Comune.

Giampaolo Testa