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Attualità | 17 dicembre 2024, 17:12

Lavori all'ospedale Carle, proteste per la chiusura del bar. Tranchida: "Individuata l'area per ricollocarlo"

Svuotato e trasferito un terzo dei servizi e reparti. Sacrificato il bar e installati più distributori, ma le proteste continuano e il direttore generale sta cercando una soluzione

Il bar del Carle, prima che venisse chiuso

Il bar del Carle, prima che venisse chiuso

E' da più di un mese che parte dell'ospedale Carle, a Confreria, è interessato da importanti lavori di adeguamento sismico. Sei milioni di euro, due anni di lavoro e il trasferimento di un terzo dei reparti e delle attività. 

A farne le spese anche il bar all'interno dell'edificio. Non senza numerose polemiche da parte non solo del personale ma anche del personale sanitario e dei tanti che, quotidianamente, accedono a terapie e ambulatori. 

L'ultima "lamentela" ci è arrivata questa mattina, da parte della parente di una persona ricoverata. La lettrice ha espresso perplessità rispetto alla scelta di chiudere un presidio di socialità e di normalità, frequentato ogni giorno da qualche centinaio di persone, compresi i pazienti, se deambulanti. L'unica alternativa, ha evidenziato, sono due distributori. 

La questione non è nuova, anzi. E' stata più volte sollevata e trattata su Targatocn.

La chiusura di un terzo del Carle, con trasferimento di reparti al Santa Croce e una ricollocazione interna al Carle stesso, ha costretto a chiudere il bar perché l'urgenza era quella di garantire le cure, in primis, come ha sempre sottolineato il dottor Livio Tranchida, direttore generale dell'azienda ospedaliera. "La priorità era trovare aree per i reparti e i servizi smantellati, oltre al fatto che un bar ha bisogno di locali idonei e attrezzati, perché servono allacciamenti e anche garanzie igieniche". Insomma, difficile spostarlo in un container al'esterno, come qualcuno aveva proposto. 

Sono state predisposte due aree con i distributori freddo/caldo, bibite, snack e panini, e sono state allestiti due corner ristoro al primo e secondo piano, con tanto di tavolini e sedie. Nel frattempo, si stanno cercando delle soluzioni. 

"Ci eravamo impegnati a trovare un nuovo ambiente e lo abbiamo fatto. L'area è stata individuata, sono in corso i sopralluoghi tecnici per verificarne l'idoneità, dal punto di vista degli spazi e degli impianti. Poi si dovranno fare i lavori. L'obiettivo è quello di riavere il bar, ma non sarà una cosa immediata. Nel frattempo, stiamo provvedendo ad allestire degli spazi che possano comunque garantire un servizio per chi va al Carle. A giorni avremo una risposta sull'esito dei sopralluoghi. Da lì in avanti, se tutto andrà come speriamo, si potranno avere le tempistiche del nuovo bar dell'ospedale", ha concluso Tranchida.

Barbara Simonelli

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