Attualità - 17 dicembre 2024, 06:49

Papa Francesco compie 88 anni: gli auguri del Caffè letterario di Bra e del mondo intero

È nato il 17 dicembre 1936 in Argentina da immigrati italiani. La sua vita in un libro: “Life”

Papa Francesco (fonte Vatican News)

Auguri a papa Francesco che oggi compie 88 anni. Jorge Mario Bergoglio è nato il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires, lo ricorda il Caffè letterario di Bra. Il Pontefice, come tutti gli anni, vivrà in forma privata il suo compleanno nello stile sobrio a cui ci ha abituato, ma certamente saranno tanti gli auguri in arrivo presso la Santa Sede.

Un Papa dal sangue italiano

Nato in una famiglia di origini piemontesi e liguri, è il primogenito dei cinque figli di Mario Bergoglio, funzionario delle ferrovie salpato nel 1928 dal porto di Genova per cercare fortuna a Buenos Aires, e di Regina Maria Sivori, casalinga.

Da parte di padre, il bisnonno Francesco era nativo di Montechiaro d’Asti, mentre il nonno Giovanni Angelo era nato in località Bricco Marmorito di Portacomaro Stazione, frazione di Asti non lontana da Portacomaro, ove è sopravvissuto un ramo della sua famiglia; la nonna Rosa era originaria di Piana Crixia in provincia di Savona.

Da parte materna, il nonno era originario di Santa Giulia di Centaura, frazione collinare di Lavagna in provincia di Genova; la nonna era originaria della frazione Teo di Cabella Ligure in provincia di Alessandria.

Dopo gli studi da perito chimico, Jorge Mario Bergoglio entra come novizio nella Compagnia di Gesù nel 1958. Si laurea in filosofia e nel 1969 viene ordinato sacerdote, poi nel 1992 diventa Vescovo ausiliare di Buenos Aires di Auca. Nel 1997 è promosso al grado di coadiutore, mentre nel 1998 diviene Arcivescovo. Subito dopo, nel 2001 è creato Cardinale e nel 2013, precisamente il 13 marzo, viene eletto Papa, prendendo il nome di Francesco.

Il Papa degli ultimi

Aveva 77 anni il 13 marzo 2013 Jorge Bergoglio quando è diventato Papa Francesco. Al quinto scrutinio, durante il secondo giorno di conclave, il cardinale argentino è diventato Papa. Il pontefice numero 266 è il primo dal continente americano, il primo dopo centinaia di anni a succedere a un papa ancora in vita, l’emerito Benedetto XVI, e il primo a prendere il nome di Francesco, il santo di Assisi, campione di povertà. Affacciandosi su piazza San Pietro disse prima di tutto «Buonasera» e poi: «Fratelli e sorelle buona sera, sapete che il dovere del Conclave era dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo...».

Che il Papa sarà diverso dal passato si vede subito: paga di tasca sua l’albergo, non vuole l’appartamento papale. Nel Capodanno del 2019 dice: «Meglio vivere da atei che andare in chiesa e odiare gli altri».

Il suo primo viaggio lo fa a Lampedusa per ricordare la strage dei migranti. Lotta alla corruzione e alla pedofilia, incontra gli invisibili: mendicanti, senzatetto, prostitute. Il modo migliore per Francesco di festeggiare i suoi 88 anni è proprio con loro, ancora una volta, con gli ultimi.

Come fare gli auguri al Papa

Per inviare gli auguri di buon compleanno al Papa basta scrivere sui social network: l’account Instagram è franciscus. Se invece si preferisce un modo più diretto e personale per arrivare al Pontefice, il consiglio è di prendere carta e penna e mandargli una lettera o un biglietto di auguri all’indirizzo postale: Sua Santità Francesco, Casa Santa Marta, 00120 Città del Vaticano.

Preghiera per il Papa

Ricordiamo che oltre agli auguri, una cosa assai gradita da papa Francesco è quella di ricordarlo nelle nostre preghiere, soprattutto oggi che per lui è un giorno speciale.

«Signore Gesù, pastore eterno di tutti i fedeli, tu che hai costruito la tua Chiesa sulla roccia di Pietro, assisti continuamente il Papa perché sia, secondo il tuo progetto, il segno vivente e visibile, e il promotore instancabile dell’unità della tua Chiesa nella verità e nell’amore.

Annunci al mondo con apostolico coraggio tutto il tuo vangelo. Ascolti le voci e le aspirazioni che salgono dai fedeli e dal mondo, non si stanchi mai di promuovere la pace.

Governi e diriga il popolo di Dio avendo sempre dinanzi agli occhi il tuo esempio, o Cristo buon Pastore, che sei venuto non per essere servito, ma per servire e dare la vita per le pecore. A noi concedi, o Signore, una forte volontà di comunione con lui e la docilità ai suoi insegnamenti. Amen».

La sua vita in un libro

«Un papa che comunica con tutti». È questa l’immagine di papa Francesco che esce dalle pagine dell’autobiografia “Life: la mia storia nella Storia” (Harper Collins).

Papa Francesco racconta per la prima volta la storia della sua vita attraverso gli eventi che hanno segnato l’umanità, dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel 1939, quando lui aveva quasi tre anni, fino ai giorni nostri.

«In questo libro raccontiamo una storia, quella della mia vita, attraverso gli eventi più importanti e drammatici che ha vissuto l’umanità nel corso degli ultimi ottant’anni. È un volume che vede la luce perché, soprattutto i più giovani, possano ascoltare la voce di un anziano e riflettere su ciò che ha vissuto il nostro pianeta, per non ripetere più gli errori del passato», spiega Bergoglio nell’introduzione.

Aggiungendo: «Pensiamo, ad esempio, alle guerre che hanno flagellato e che flagellano il mondo. Pensiamo ai genocidi, alle persecuzioni, all’odio tra fratelli e sorelle di diverse religioni! Quanto dolore! Giunti a una certa età è importante, anche per noi stessi, riaprire il libro dei ricordi e fare memoria: per imparare, guardando indietro nel tempo; per ritrovare le cose non buone, quelle tossiche che abbiamo vissuto insieme ai peccati commessi, ma anche per rivivere tutto ciò che di buono Dio ci ha mandato. È un esercizio di discernimento che dovremmo fare tutti quanti, prima che sia troppo tardi!».

Life è un viaggio straordinario lungo i decenni attraverso i ricordi del Papa. Tra questi: la caduta del muro di Berlino, il colpo di Stato di Videla in Argentina, lo sbarco sulla Luna nel 1969 e anche la coppa del mondo del 1986, dove Maradona segnò il gol passato alla storia come “La mano de Dios”.

Memorie di un pastore che, dal suo personalissimo punto di vista, narra gli anni dello sterminio nazista degli ebrei, dell’atomica su Hiroshima e Nagasaki, la grande recessione economica del 2008, il crollo delle Twin Towers, la pandemia, le dimissioni di Benedetto XVI e il conclave che lo ha eletto Papa col nome di Francesco.

Eventi intrecciati con la vita del Papa callejero (Francesco si è sempre definito un prete callejero, ossia un sacerdote di strada), che eccezionalmente riapre lo scrigno dei suoi ricordi per raccontare, con la schiettezza che lo contraddistingue, quei momenti che hanno cambiato il mondo.

Ma non è tutto. Francesco lancia al contempo dei messaggi importanti sui temi più caldi dell’attualità: le diseguaglianze sociali, le battaglie pro-vita, la guerra, le armi atomiche, la crisi climatica, in modo da ispirare un risveglio delle coscienze. Perché non c’è un altro pianeta, ricordiamocelo.

Silvia Gullino