“Non vogliamo partire prevenuti e ostili, certo ci sono delle perplessità che ci auguriamo vengano risolte nell'incontro che verrà votato dall'Unione Montana”. Così Maurizio Magnetto, presidente del consorzio Valle Stura Experience.
Ormai la questione dell'introduzione della tassa di soggiorno è in valle Stura tra i più discussi e divisivi tra gli esercenti e l'opinione pubblica.
C'è chi la vede un'opportunità per il territorio di rilanciarsi con nuovi servizi diventando ancora più attrattivo e chi invece la ritiene una misura disincentivante.
Lo scorso 10 dicembre nell'ultima assemblea dei soci del consorzio è stato inserito all'ordine del giorno e discusso con i 20 presenti sui 40 convocati.
“E' necessaria una riunione aperta, come intenzione dell'Unione Montana programmare, dove si possano portare elementi oggettivi per orientare la scelta.
Non sappiamo la tariffa o se si tratterà di un premio di soggiorno (riproposta come equivalente di servizi), non sappiamo a livello burocratico come verrà gestita la tassa di soggiorno, quali incombenze comporta a livello amministrativo per le attività, se può diventare un ulteriore aggravio e poi soprattutto è da definire a monte l'impiego di questo introito che sia chiaro e trasparente per la rendicontazione.
Siamo d'accordo che per far promozione turistica ci vogliono delle risorse. La redazione del materiale informativo, la gestione dei siti internet, la segnaletica sul territorio comportano delle spese e servono contributi. Siamo anche consapevoli che non si può sempre contare sull'Unione Montana e che quindi si debba trovare un sistema per poter sviluppare la promozione turistica, pensando anche ad un ampliando di servizi.
Non siamo contrari a priori, una volta conosciute meglio le risposte concrete potremmo ragionare insieme”.
In quanto alla possibile scelta di alcuni soci di uscire dal consorzio qualora si manifestasse favorevole all'introduzione della tassa, il presidente chiarisce:
“Nessuna attività consorziata deve sentirsi obbligata ad approvarla, tanto più che non è una decisione che spetta a noi. Ma sulla nostra esperienza vediamo che servono risorse e occorre capire dove poterle reperire.
Era giusto iniziare a confrontarsi in assemblea, molti fattori vanno ancora chiariti.
Tutte le attività per poter prendere una decisione hanno bisogno di conoscere gli adempimenti amministrativi, la tariffa, l'applicazione ed eventuali discrezionalità tra le stesse attività, e poi si è detto che una parte dell'imposta andrà ad integrazione del trasporto delle navette, ma serviranno le rendicontazioni trasparenti e precise.
I gestori dei campeggi si sono dimostrati tra i più restii, del resto bisognerà pensare una formula ad hoc.
Ciò a cui tengo particolarmente, però, è che non passi il messaggio che in Valle Stura non ci sia nulla da offrire o da fare, questo è sbagliato. Non solo non è vero – conclude Magnetto -, ma non corrisponde alla realtà e i nostri turisti sono molto consapevoli di quanto possano trovare”.