Il Collagene Marino Idrolizzato: Un Alleato Naturale per la Bellezza e la Salute
In ambito cosmetico una delle proteine che sta andando per la maggiore è il collagene marino idrolizzato, di cui si parla un gran bene perché garantirebbe numerosi benefici con controindicazioni praticamente pari a zero. È davvero così? In queste righe andremo a fare luce sull’argomento.
Cos’è il collagene marino idrolizzato
Si tratta semplicemente di collagene estratto dal tessuto dei pesci (salmone, merluzzo, e così via) sottoposto a un processo di idrolisi alcalina, acida, termina o enzimatica, il cui scopo è quello di ridurlo in frammenti di minor peso molecolare. Questa scomposizione in frammenti proteici più piccoli ha semplicemente lo scopo di migliorarne l’assunzione da parte del nostro corpo, sia in caso di alimentazione che di applicazione cosmetica.
Quali benefici apporta il collagene marino idrolizzato?
Se il puro collagene marino idrolizzato ha suscitato nel corso degli anni un grosso interesse è perché anche solo potenzialmente può applicare benefici enormi al nostro organismo. Ad esempio, l’elemento portante di tendini e cartilagini è proprio il collagene, quindi assumere questa proteina in quantità necessaria contribuisce a rafforzare lo stato di salute di queste parti del corpo. Al tempo stesso, diversi prodotti a base di collagene marino idrolizzato sono usati anche per curare le articolazioni, sia come forma di prevenzione contro artrosi e osteoporosi, sia per ridurre il recupero da traumi e ustioni.
I benefici contro l’invecchiamento
Se i benefici “classici” del collagene sono di fondamentale importanza, dal punto di vista della ricerca scientifica il campo di applicazione più gettonato è quello estetico. Diversi trattamenti “anti età”, infatti, sono realizzati proprio con prodotti a base di collagene marino idrolizzato.
D’altra parte, c’è una motivazione logica: l’invecchiamento riduce la concentrazione di collagene nella pelle, favorendo fenomeni come rughe e “zampe di gallina”: riuscire quindi ad apportare all’epidermide una giusta quantità di collagene marino idrolizzato permette di tenere la pelle sempre giovane e di ridurre i segni del tempo che passa. Di norma, sono due le modalità di assunzione del collagene marino idrolizzato per fini contro l’invecchiamento: tramite integratore o con prodotti cosmetici, con benefici ben più evidenti nella prima tipologia.
L’equivoco del maggior apporto di collagene
Un ragionamento tanto superficiale quanto comprensibile fatto dalle persone comuni potrebbe essere: se la riduzione di collagene nella pelle è fra le “cause” dell’invecchiamento dell’epidermide, basterebbe assumere in grandi quantità per “tornare giovani”. Ovviamente non è così, e anche fare “scorpacciate” di integratori a base di collagene solo per ridurre le rughe non è in realtà un ragionamento corretto: ricordiamoci che si tratta sempre di una proteina che viene idrolizzata nei singoli amminoacidi, come capita per tutte le tipologie di proteina (per lo stesso motivo, ad esempio, non basta una bistecca da 1 kg al giorno per diventare culturisti). La strada più sensata da percorrere, quindi, è quella di assumere sostanze che ostacolano la degradazione del collagene anziché aumentarne la quantità (fanno eccezione ovviamente i soggetti la cui alimentazione è estremamente povera di proteine: in quel caso un maxi apporto di collagene marino idrolizzato è consigliabile).
Le sostanze da abbinare al collagene marino idrolizzato
Affinché siano effettivamente validi, è importante che gli integratori a base di collagene marino idrolizzato contengano anche altre elementi a supportare il tutto: su tutti la Vitamina C, ma in generale qualsiasi principio attivo antiossidante è perfetto per contrastare la degradazione del collagene. Anche alcuni amminoacidi possono essere usati per la sintesi del collagene, quali ad esempio idrossiprolina, arginina e ornitina.
Gli elementi da abbinare al collagene marino idrolizzato, poi, possono variare a seconda dei benefici che si ricercano: se gli integratori servono per dare supporto alle articolazioni, ad esempio, è importante che abbiano significative quantità di condroitina solfato e glucosammina, dei toccasana per le cartilagini; per quel che riguarda i problemi ossei, invece, è importante seguire terapie a base di collagene marino idrolizzato che ne prevedano l’assunzione di circa 7-10 grammi al giorno per almeno un paio di mesi.
Svantaggi o presunti tali del collagene marino idrolizzato
Le obiezioni al collagene marino idrolizzato non potranno mai essere di natura economica: è così abbondante negli scarti dei vari prodotti ittici che anche un’intera operazione di approvvigionamento ha costi davvero irrisori.
Alcune critiche, in realtà, sono state mosse in ambito salute, visto che secondo alcuni favorirebbe lo sviluppo di encefalopatie spongiformi (meglio note come “morbo della mucca pazza”). In realtà questo tipo di impianto accusatorio non regge per almeno un paio di motivi: in primo luogo perché i resti animali, prima di essere “tradotti” in integratori a base di collagene, subiscono processi di alcalinizzazione, riscaldamento e/o filtrazioni: sfidiamo qualsiasi agente infettivo a resistere a trattamenti così invasivi; in seconda battuta perché le normative in materia di produzione di integratori sono molto stringenti: i prodotti sono soggetti a numerosi e continui controlli, quindi non esiste al mondo un produttore di integratori a base di collagene marino idrolizzato che prenda la tematica sotto gamba.
Ben più sensata è la problematica legata alle grosse quantità di calcio che contengono gli integratori di collagene marino idrolizzato. Soprattutto se derivanti dai crostacei e dalle cartilagini degli squali, questi prodotti possono apportare all’organismo una quantità di calcio superiore al necessario, provocando effetti collaterali come nausea, vomito e stipsi.
Al di là di tutte le considerazioni di sorta, vale la regola aurea in fatto di assunzioni di farmaci e affini: prima di acquistare prodotti a base di collagene marino idrolizzato è sempre buona norma sentire il parere del proprio medico di fiducia.