Lunedì sarà il giorno della verità. Questa volta lo è davvero. La Conferenza Italia-Francia deciderà se aprire o meno il tunnel di Tenda nel giro di qualche giorno o, alla peggio, qualche settimana, dopo oltre 4 anni e altrettanti inverni. Questo, se non si dovesse aprire, sarebbe il quinto. Cosa che nessuno si augura, a partire dal territorio di Limone Piemonte, con le sue piste da sci.
L'Italia vuole aprire. E, diciamolo, deve aprire, anche per salvare la faccia dopo le mille traversie e i numerosi ritardi vissuti dal cantiere. Ricordiamo che sull'apertura si è esposto in prima persona anche il ministro a Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini.
La Francia deciderà proprio in sede di CIG, lunedì, sulla base di quanto presenteranno le due commissioni tecniche che si sono riunite ieri e l'altro ieri. I risultati saranno presentati in sede di Conferenza. Fondamentali le garanzie di sicurezza del passaggio nel tunnel, seppure in modalità cantiere.
La data di apertura potrebbe essere il 20 dicembre ma appare più probabile l'orizzonte della fine dell'anno. Ricordiamo che i lavori devono essere consegnati entro il 6 gennaio. Dal giorno successivo scatteranno le penali, pari a 130 mila euro al giorno, da scalare dall'importo ancora da corrispondere all'impresa.
La galleria è percorribile, fanno sapere dal cantiere. La conferma anche tramite il sito di Anas: ponte, rivestimento galleria e scavo della deviazione in uscita in Francia sono al 100%. Il rivestimento della deviazione è al 95%.
Gli impianti non sono ancora completati. Produzione a 77%, installazione al 45%. Meno della metà di quelli necessari.
Sarà quasi certamente questo il punto di maggior confronto tra i due Paesi. La Francia non vuole avere responsabilità ma vuole avere garanzie. L'Italia pare pronta a darle. Su chi si prenderà queste responsabilità, al momento tutto porta verso Anas, ente appaltatore.
Quanto al come, pare che il transito sarà dalle 8 alle 20 e limitato ai soli veicoli leggeri, escluse le auto elettriche. I lavori continueranno di notte. Si procederà a senso unico alternato e a velocità ridotta. Lavori da fare ne restano ancora tanti. Il piazzale lato Italia è ancora tutto da progettare, così come lo sono i tornanti che portano all'imbocco dal lato Francia.
Tutte cose che verranno sviscerate nel confronto tra i due Paesi, con i territori del Cuneese e della Valle Roya ad attendere, come ci aveva detto il sindaco di Tenda, "non più l'evento ma il miracolo".
Il Comitato di monitoraggio non è stato ammesso all'ascolto della Conferenza, cosa invece accaduta in passato.