Attualità - 13 dicembre 2024, 14:32

Il gatto Tato apre un dibattito a Cuneo, Boves e Borgo: ci sarà uno spazio per annunciare la morte dei propri animali?

Cuneo non aveva dato l'autorizzazione all'affissione dei manifesti funebri. Ma nemmeno Borgo e Boves, dove l'affissione è invece avvenuta e dove non si esclude che si possa assecondare questa nuova sensibilità

 Il caso di Tato, gatto di vent'anni deceduto e per il quale i suoi "genitori umani" avevano chiesto di poter affiggere i manifesti funebri, continua a far discutere. Dopo essere uscito su Targatocn e ripreso dalle principali testate del territorio e non solo, essendo stati i suoi proprietari Claudio Tomatis e Stefania Tosello invitati anche ad intervenire su emittenti radiofoniche e televisive nazionali, non smette di suscitare interesse. Non solo tra i cittadini, che avevano preso posizione, a centinaia, sulla vicenda. Per alcuni assolutamente legittima, per altri esagerata e per certi versi assurda. 

I manifesti erano stati stampati gratuitamente dall'agenzia La Cattolica e affissi a Boves e Borgo San Dalmazzo ma non a Cuneo, territorio di residenza di Tato, in quanto il Comune non aveva concesso l'autorizzazione. Ragioni di mero regolamento. La morte di un gatto non viene registrata, infatti, all'Anagrafe comunale, passaggio necessario per poter utilizzare le bacheche con le quali si annuncia pubblicamente la morte di una persona.  

Ma, hanno tenuto a precisare i due Comuni dove le affissioni ci sono state, nemmeno qui era stata concessa - e pare nemmeno richiesta - l'autorizzazione. 

Lo ha fatto il Comune di Borgo San Dalmazzo "L'Amministrazione comunale comunica di non aver dato autorizzazione in merito all'affissione di annuncio funebre dedicato ad animale da affezione nelle bacheche dei necrologi. La Ditta affidataria del servizio di affissione ha ritenuto autonomamente di poter procedere senza doversi confrontare. Si è  richiesto alla ditta di non dar corso a prossime analoghe richieste, in attesa di eventuale apposita regolamentazione rispetto a un tema che solleva una problematica sino ad oggi non ancora emersa".

A distanza di qualche ora è intervenuto anche il Comune di Boves, precisando "di non aver rilasciato alcuna autorizzazione in tal senso, né di essere stata interpellata dalla Ditta affidataria del servizio di affissione che ha ritenuto autonomamente di poter procedere senza doversi confrontare. Pur non esistendo al momento una regolamentazione specifica per questo tipo di annunci, l’Amministrazione Comunale ha richiesto alla ditta incaricata del servizio di affissione di confrontarsi per eventuali future richieste, al fine di valutare soluzioni adeguate e rispettose delle diverse sensibilità della nostra comunità. Siamo consapevoli dell’importanza degli animali domestici nella vita delle famiglie e del desiderio di alcuni di onorarne la memoria. Per questo motivo, ci riserviamo di esplorare la possibilità di individuare in futuro spazi dedicati per tali annunci, che possano rappresentare un gesto di affetto e rispetto verso gli amici a quattro zampe".

Anche la consigliera di minoranza del Comune di Cuneo Noemi Mallone ha presentato un'interpellanza che sarà discussa in sede di consiglio comunale la prossima settimana, aprendo ad un cambiamento nel regolamento, proprio tramite la Commissione da lei presieduta. 

Tato, la sua storia e l'iniziativa dei suoi genitori, che in quel gatto hanno avuto un figlio, ha aperto un dibattito che le amministrazioni non possono non fare proprio, aprendosi ad una nuova sensibilità rispetto agli animali da affezione, a tutti gli effetti membri della famiglia. Certo, non è così per tutti, è legittimo che qualcuno ritenga che la questione sia di scarso interesse o che si sia perso il senso della misura. Magari, tra qualche tempo, vedremo le bacheche dedicate agli animali. E' un diritto. Non un obbligo. E nulla toglie a chi non fosse d'accordo.