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Curiosità | 12 dicembre 2024, 07:00

Argo da Cuneo a Torino, il cane antiveleno che salva altri cani

In missione nelle unità nate contro il bracconaggio dei lupi con il progetto Wolf Alps Eu delle Alpi Marittime

C’è Argo, un bracco francese dei Pirenei, un anno e quattro mesi, arriva dalla provincia di Cuneo. C’è Sax, quattro anni, cane da ferma tedesco a pelo duro, arriva da Savona. C’è la giovane Maya, pastore australiano di nemmeno due anni. Poi ci sono i veterani. Luna, espagneuil breton, di undici anni, e Myrtille, dieci anni. Arrivano da Bussoleno, Avigliana e altre zone in provincia di Torino. E infine a Kira, nove anni, che fa parte delle squadre cinofile dei carabinieri.

A caccia di polpette killer

Da questa mattina si sono radunati lungo Po, alla fine di Corso Belgio, poco prima del Ponte di Sassi. Qui hanno cominciato a battere un’area che percorre il fiume e che si estende per tutto il Parco della Colletta. Zona dove nei giorni scorsi ci sono state diverse segnalazioni per la presenza di bocconi avvelenati. Il team della squadra cinofila antiveleno, attiva da diversi anni con il coinvolgimento di molti enti, individua e bonifica gli spazi pubblici dove sono stati segnalati avvelenamenti o eventuali rischi connessi.

La storia delle Unità Antiveleno

Nato con il progetto Wolf Alps Eu per individuare le situazioni di bracconaggio contro i lupi, soprattutto in zone di alpeggio, la squadra è composta dalle unità cinofile dei Forestali dei Carabinieri, dagli Ufficiali di Polizia Giudiziaria delle Aree Protette del Po Piemontese, delle Alpi Marittime e delle Alpi Cozie, da unità provenienti dalla Regione Liguria, oltre alla vigilanza faunistica ambientale provinciale di Asti e di Brescia. 

Dal lupo ai bocconi

La battuta odierna è coordinata da Mattia Colombo, guardia parco delle Alpi Marittime, che ha ereditato il sapere dal collega Mauro Fissore, sindaco di Morozzo, mancato quest’anno, vera istituzione del Centro Grandi Carnivori di Entracque, dove il progetto contro il bracconaggio del lupo ha preso vita.

Würstel, pane e formaggi contaminati

Un'unione di forze che ora dalla montagna scende in Città, in un’area urbana che ha visto negli ultimi anni episodi di avvelenamento e segnalazioni di cittadini sempre più crescenti, soprattutto attraverso i social. Spesso sono atti intimidatori, lasciati platealmente in bella vita per fare in modo che i padroni con i loro cani stiano alla larga. A volte sono più nascosti: in quel caso vengono attirati da pezzi di carne, formaggi, pane, würstel contaminati. Qui avviene l’avvelenamento che richiede un intervento immediato con lavanda gastrica da parte dei veterinari. 

Dopo l’avvelenamento

Veterinari che hanno l’obbligo, in base all’ordinanza del Ministero della Salute, di segnalare il sospetto avvelenamento all’Istituto zooprofilattico, inoltrando dei campioni contaminati, oltre al comune dove è avvenuto il caso. Le unità cinofile intervengono nell’immediatezza per la bonifica, mentre le indagini dei Carabinieri Forestali procedono per accertare i colpevoli. 

Come avviene l’addestramento

L’addestramento dei cani antiveleno è continua. Ma per i primi rudimenti serve almeno un anno di preparazione dove l’animale viene ammaestrato a riconoscere il cibo contaminato, segnalarlo e fermarsi una volta individuato, senza quindi mai arrivare al rischio di ingerirlo lui stesso. 

400 interventi nel Nord Italia

In particolare su Torino nell’ultimo anno sono stati accertati alcuni casi di avvelenamento che hanno portato ad aprire un’indagine. Mentre sul totale del Nord Italia, negli ultimi quattro anni, da quando è operativo il progetto Wolf Alps con le unità antiveleno, gli interventi segnalati sono oltre 400.


 

Daniele Caponnetto

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