L’anno che sta per aprirsi sarà cruciale per capire ruolo e destino di Octavia, l’associazione sorta nel 2016 per iniziativa dell’allora sindaco di Manta Mario Guasti e che oggi conta l’adesione di 17 Comuni. Oggi, mercoledì 11 dicembre, a Faule, lo scambio degli auguri natalizi sarà una prima occasione per fare il punto della situazione e pensare al rinnovo dei vertici che avverrà nei primi mesi del 2025.
Proprio la scelta di Faule, fa dire a qualcuno che a succedere all’attuale presidente Matteo Morena, sindaco di Cardè, possa essere la nuova sindaca di Faule, Chiara Boretto. L’opzione è vista bene da vari amministratori, sia per ragioni di mediazione, sia per il fatto che sembra essere questa l’ora in cui le donne stanno assumendo ruoli di rilievo in ambito politico-amministrativo.
È successo poche settimane fa per il consorzio socio-assistenziale Monviso Solidale dove a guidarlo sono due donne, l’avvocato saviglianese Carla Giobergia come amministratore delegato, e la sindaca di Piasco Stefania Dalmasso come presidente dell’assemblea dei sindaci.
Così potrebbe avvenire – il condizionale resta d’obbligo – anche per l’associazione dei Comuni a cavallo tra Saluzzese e Saviglianese. Importante saranno comunque i ruoli che vorranno esercitare i due maggiori Comuni, Manta e Revello.
Per quanto riguarda Manta – dopo le titubanze dell’ex sindaco Paolo Vulcano – la nuova sindaca, Ivana Casale, sembra invece non avere dubbi sul rinnovare l’ adesione. Resta invece incerto il ruolo di Revello, dove il nuovo sindaco Paolo Motta non ha ancora assunto decisioni al riguardo.
Il 2024 è stato un anno che potrebbe definirsi “interlocutorio”, essendoci stata la parentesi elettorale che ha interessato parecchie amministrazioni locali. “Ciò nonostante - spiegano alcuni sindaci, quasi a giustificare le scarse iniziative realizzate - Octavia ha visto finanziati una cinquantina di progetti per un importo che si aggira sui 500 mila euro”.
C’è tuttavia un aspetto politico di fondo che sarà inevitabilmente oggetto di confronto nel nuovo anno: il rapporto con Saluzzo da un lato e con Savigliano dall’altro. Nel primo caso, il nuovo sindaco Franco Demaria, dopo il lungo gelo, ha lasciato intravedere segnali di apertura, che però – osservano da Octavia – non sono andati oltre ad una generica manifestazione di buona volontà.
Ricordiamo che Octavia era nata anche perché i piccoli paesi della pianura si sentivano trascurati da Saluzzo e per questo avevano deciso di coalizzarsi.
Per quanto riguarda Savigliano, la giunta lib-lab di Portera non ha mai mostrato particolare interesse alla questione, mantenendo un atteggiamento di attenzione ma, all’atto pratico, di sostanziale neutralità. I piccoli Comuni di Octavia, che finora hanno rivendicato con orgoglio un ruolo di autonomia rispetto ai due maggiori centri, in quale direzione, con quale assetto giuridico-istituzionale e con quali donne o uomini al vertice intendono affrontare le nuove sfide?