Piazza Emanuele Filiberto 13, Torino. È questa la sede della storica Società Editrice Allemandi, che 42 anni dopo la fondazione si rinnova. Lo scorso 5 dicembre è infatti stata acquisita da Intesa Sanpaolo, Fondazione 1563 per l'Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.
Il costo dell'operazione è top secret, ma l'obiettivo è conservare il valore storico di questo attore editoriale - con un passato glorioso e consolidato nel mondo dell'arte, architettura, antiquariato e design - puntando sul rilancio. L’assemblea dei soci ha confermato Luigi Cerutti, CEO di Allemandi dal 2021, nella carica di Amministratore Delegato della società.
Il nuovo CdA
Il nuovo Consiglio di Amministrazione è composto da Michele Coppola (Presidente); Enrica David, Fabrizio Paschina, Laura Fornara, Giulia Scagliarini, Enea Cesana, Luigi Cerutti. "L'ambizioso piano industriale - ha sottolineato Michele Coppola, neo presidente della società editrice Allemandi - ha come obiettivo il posizionamento a livello europeo della casa editrice".
E uno delle strade per il rinnovo sarà sicuramente il digitale. "Questa - ha aggiunto Coppola - è una delle eredità della pandemia: non dobbiamo avere timore di aggiungere contenuti e proposte editoriali al mondo digitale: è evidente che sarà uno dei pilastri negli anni a venire".
Il numero di gennaio 2025 de Il Giornale dell’Arte sarà l’ultimo firmato da Umberto Allemandi. Il CdA provvederà alla nomina del nuovo direttore del giornale entro i primi giorni di gennaio 2025. Allemandi oggi ha 12 dipendenti, 9 al giornale e 3 ai libri, a cui si aggiungono 300 collaboratori che scrivono sul Giornale dell'Arte e sulle pubblicazioni dedicate all'arte, all'architettura, all'antiquariato, al design.
Cinzia Gatti