A Coumboscuro si annuncia la terza serata autunnale della rassegna “Retournen a l’Escolo”, ospite e relatore Giovanni Martini. Con la prossima serata del 13 dicembre – ore 21.00 – si conclude la programmazione degli incontri di cultura “Retournen a l’Escolo” dell’autnno 2024, che hanno attirato un folto pubblico da tutto il territorio provinciale sia per l’originale ricerca di riscoperta della figura della Maddalena e del suo culto in Europa, partito dalle Saintes Maries di Provenza e giunto nelle terre cisalpine del cuneese, sia per l’analisi e il viaggio nella ispirazione e la tensione spirituale e lirica del cantautore Franco Battiato.
Il 13 dicembre, dunque, nell’aula storica della Escolo del “Magistre di Coumboscuro”, verrà presentata la “Memorio di réire”, la memoria collettiva della gente delle Alpi occidentali. Si tratta di un intervento di grande originalità, sulla base di oltre trent’anni di ricerca nelle valli di Cuneo da parte di Giovanni Martini.
Natio dell’alta valle Grana, il relatore ha svolto prima il ruolo di maestro nelle scuole dell’alta valle, quindi insegnante negli Istituti Superiori di Cuneo. Ciò non toglie che la sua figura sia nota per la grande conoscenza e passione investita nella ricerca sul campo, che ha prodotto molti libri ed una serrata attività divulgativa al fine di restituire e documentare la civiltà delle Alpi occidentali. Avvantaggiato, perché locutore naturale in provenzale alpino, Martini è riuscito a condurre una enorme quantità di interviste a centinaia di personaggi che gli hanno consegnato la memoria delle montagne.
L’aula della Escolo di S Lucio – Monterosso Grana farà rivivere personaggi, aneddoti, modi di vivere e di pensiero che hanno dato dignità ad intere generazioni di montanari. Un retaggio che Giovanni Martini aveva condiviso con Sergio Arneodo, di cui era stretto collaboratore. Oggi è redattore degli approfondimenti antropologici e di cultura alpina tra Piemonte e Provenza sul periodico “Coumboscuro”.
Vista la ristrettezza del locale, i posti sono limitati.
Queste “veià letterarie” si chiudono in un momento conviviale, con una merenda a cui i partecipanti potranno contribuire, portando bevande o piatti dolci o salati… ed una “asquio”, un pezzo di legno, come facevano gli allievi d’un tempo quando dovevano contribuire a riscaldare l’aula delle scuole di montagna.