Se si prospetta complicata la partita per la presidenza del Parco delle Alpi Marittime, non è da meno quella per il Parco del Monviso.
Otto coloro che hanno presentato domanda per assumerne la guida.
Tra questi figura un personaggio non strettamente locale, esponente di spicco di Forza Italia, Emilio Bolla, funzionario dell’Unione Agricoltori.
Bolla ha un ricco curriculum politico-amministrativo: ex sindaco di Bricherasio, è stato consigliere provinciale a Torino, poi consigliere regionale, in seguito presidente dell’Atc centrale del Piemonte (Torino); è stato anche amministratore comunale a Pinerolo e in Comunità montana Valle Pellice, valle che ha pur sempre a che vedere col Monviso.
Oltre a Bolla, sono in corsa: Dario Miretti, presidente in carica con un passato da consigliere comunale forzista a Saluzzo;
Marco Dastrù, avvocato torinese; Gabriele Donalisio, ex sindaco di Pagno e amministratore di Unione montana e Bim del Po; Daniele Mattio, ex sindaco di Revello; Aldo Perotto, ex vicesindaco e ora consigliere di minoranza a Revello, amministratore uscente del medesimo Parco in rappresentanza delle organizzazioni sindacali agricole e più nello specifico in quota Coldiretti; Danilo Rinaudo, presidente dell’Ascom saluzzese, vicepresidente degli albergatori del cuneese e membro del cda del Gal Terre Occitane; Elisa Tarasco, biologa, imprenditrice di Crissolo, candidata alle regionali nella lista di Fratelli d’Italia alle elezioni di giugno.
La commissione regionale ha 30 giorni per vagliare i curricula, dopodiché la normativa prevede ancora un pronunciamento da parte delle rispettive Comunità dei Parchi, vale a dire gli amministratori dei Comuni che insistono sulle aree protette.
La nomina, si sa, è di natura politica e non è un segreto che, nella logica di spartizione tra le forze di centrodestra, il Parco del Monviso tocchi alla Lista Cirio con l’assessore alla Montagna Marco Gallo in un ruolo di primo piano, mentre le Marittime sarebbero in capo a Fratelli d’Italia.
Resta da capire se il territorio riuscirà a presentarsi unito, con un’unica indicazione, ma ad oggi risultano persistere divisioni tra l’area di montagna e quella di pianura.
Se ci fosse unanimità Gallo non avrebbe che da prendere atto e certificare.
In caso contrario, la decisione, che compete per legge al presidente della Regione, sarà assunta d’imperio da Cirio.
Il nome del prossimo presidente lo si conoscerà verosimilmente soltanto nel nuovo anno.