Il mondo della ristorazione saluzzese dice addio a Pierino Boaglio, per tutti Piero, celebre chef originario di Revello, che si è spento mercoledì 27 novembre a Cittadella, in provincia di Padova.
Si era trasferito da poco in Veneto insieme alla moglie Vilma Rolfo per essere più vicino al figlio Francesco e alla sua famiglia. Aveva 67 anni e combatteva dal 2021 con tenacia e volontà contro un male incurabile. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo non solo nella sua famiglia, ma anche tra quanti lo hanno conosciuto e apprezzato per la sua arte culinaria, la sua ironia contagiosa, il carattere gioioso, la grande generosità e sincerità.
Piero si era innamorato della cucina fin da giovane, muovendo i primi passi aiutando un amico in un ristorante a Sampeyre, dove viveva con la famiglia. Dopo aver frequentato la scuola alberghiera di Pinerolo, dal 1976 al 1978 aveva affinato la sua tecnica al celebre Ristorante Corona Grossa nel centro di Saluzzo, noto per l’esaltazione della cucina piemontese attraverso ingredienti locali di qualità. Con la moglie Vilma, che lo ha sempre affiancato nella gestione delle sue attività, Piero ha lasciato un segno indelebile in ogni luogo in cui ha lavorato.
Dall’Albergo Italia a Casteldelfino, al Circolo Sociale di Saluzzo (oggi Interno Due) ogni esperienza è stata un’occasione per esprimere il suo talento e la sua creatività. L’esperienza più significativa è stata al ristorante Porti Scur di via Volta a Saluzzo, gestito dal 1986 al 1999 e rilevato da Enrico Burzio che si era conquistato la prestigiosa Stella Michelin. Sotto gli antichi portici medievali, Piero aveva trasformato il locale in un punto di riferimento per la gastronomia locale. Aveva poi lavorato a Moretta, al ristorante L' Moré, dal 2000 al 2006.
Nel 2007 era tornato a Saluzzo come chef al ristorante Poggio Radicati. Qui faceva una cucina ricercata, impreziosita da materie prime selezionatissime scelte per ricette antiche che erano state dimenticate e da lui riprese sempre impreziosite dal suo tocco ricco di estro e fantasia che rendevano unici anche i piatti più semplici.
Nel 2010 approda come chef nelle cucine al ristorante “Al convento di San Giovanni” in via Tapparelli a Saluzzo aperto sotto il complesso medievale dell’omonima chiesa nel borgo medievale della città che ha gestito fino al 2019 sempre con la moglie Vilma.
Prima di andare in pensione aveva ancora lavorato 2 anni con il nuovo gestore che aveva rilevato il ristorante ‘Al Convento di San Giovanni’ ribattezzandolo ‘Castellana San Giovanni’. Piero diceva spesso parlando del suo lavoro: “Cucinare è una passione, un gesto d'amore, che nasce dal cuore dove la semplicità è l'ingrediente segreto che trasforma ogni piatto in un capolavoro unico e speciale. Adoro il mio lavoro perché ogni giorno è un'occasione per apprendere qualcosa di nuovo, mescolare aromi e sapori, unendo tradizione e creatività”. E proprio i piatti più semplici e ‘poveri’ della tradizione piemontese erano quelli che amava cucinare di più come la finanziera, la cervella, le lumache.
Lascia la moglie Vilma, il figlio Francesco con Paola e gli adorati nipotini Enea e Filippo, la sorella Rosy, la nipote Michela con Luca e Dafne, la suocera, consuoceri, cognate, cugini e parenti tutti. Il funerale avrà luogo nella chiesa parrocchiale di Maria Vergine Assunta di Revello lunedì 2 Dicembre alle 10 partendo dalla Casa di Riposo San Chiaffredo di Revello alle 9,50. Il Rosario sarà recitato domani sabato 30 novembre nella Casa di Riposo San Chiaffredo di Revello alle 19 e domenica 1° dicembre nella Parrocchia Maria Vergine Assunta alle 20,30.