Solidarietà - 29 novembre 2024, 16:35

Anche Dronero ha celebrato la nascita dell'AVIS. Demaria: "Qui grazie alla tenacia dei sedici soci fondatori"

Le celebrazioni domenica 24 novembre scorso. La presidente: "Oltre al sangue è molto richiesto anche il plasma e desideriamo rivolgere un appello ai giovani: scegliere di donare è un gesto per gli altri ma anche per noi stessi, di grande consapevolezza e solidarietà"

Siamo a Milano, è il 1927. Il medico Vittorio Formentano, dopo aver salvato l’anno prima una donna partoriente da un’emorragia, grazie all’intuizione del sangue compatibile, decide di lanciare un appello ai cittadini per costituire un gruppo di volontari per la donazione del sangue. All’invito rispondono 17 persone, che si riuniscono il 16 febbraio dando così vita all’AVIS - Associazione Italiana di Volontari del Sangue. Essa si pone tre obiettivi estremamente ambiziosi: 

  • Soddisfare la crescente necessità di sangue contribuendo a salvare vite umane;
  • Avere donatori pronti e controllati;
  • Lottare per eliminare la compravendita di sangue.

Esattamente due anni dopo, nel 1929, eccoci qua con il primo Statuto dell’AVIS, in cui si legge. “Scopo dell’Associazione è di propagandare, specialmente nelle masse operaie, il concetto prettamente umanitario, sociale e patriottico dell’offerta volontaria del proprio sangue”. Da Milano parte così un’opera di proselitismo, che via via si allarga a tutta la penisola. Nascono così gruppi di donatori in diverse città italiane, quali Ancona, Bergamo, Brescia, Napoli, Cagliari, Cremona,… tra cui anche Torino.

È il 22 ottobre 1933 quando Milano si tiene il primo Convegno nazionale ed è il 1946 un altro anno da ricordare: con sede sempre a Milano, nasce ufficialmente l’AVIS Nazionale, per conferire una veste giuridica e assicurare un raccordo alle crescenti attività delle AVIS Comunali. Passano quattro anni e, con la legge n.49 del 20 febbraio 1950, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi riconosce a tutti gli effetti giuridici l'AVIS Nazionale.

L’esempio dato dalla sede nazionale, man mano spinge alla nascita di sempre più realtà più piccole e locali. Ed è proprio quello che è successo anche a Dronero.


[Il primo documento dell'Avis dronerese]

In una data, l'inizio di un impegno importante
Siamo ora a Dronero, nel 1967. È precisamente il 28 novembre: presso la pasticceria Isaia (per mancanza di locali) si sta svolgendo la prima riunione e l’ufficiale costituzione dell’AVIS locale, alla presenza del dottor Sergio Fenoglio del Centro Trasfusionale di Cuneo. A riunirsi i cittadini Luigi Ellena, Roberto Bianco, Bartolomeo Migliore, Giovanni Menso, Angelo Scaglione, Bruno Isoardi, Natale Armando, Danilo Galliano, Dino Fornero e Mario Bonelli. Eletto presidente Luigi Ellena, vicepresidente Roberto Bianco e segretario Bruno Isoardi. È iniziata così, con tanto entusiasmo e volontà, una bella realtà locale. Si pensa ad organizzare una manifestazione, per la sua ufficiale inaugurazione…

Ora come allora
È un salto nel tempo fino ad oggi. Quella dell’AVIS a Dronero è una tenace missione che continua, con nel 2023 l’ingresso di 22 nuovi soci ed un totale al momento di 270 donatori attivi. Incontriamo l’attuale presidente Laura Demaria: “Chissà se i nostri soci fondatori avevano previsto un traguardo così importante… Certamente lo avevano sperato - dice emozionata -. Ed è grazie in primis alla loro tenacia che noi siamo qui, impegnandoci a portare avanti la loro missione. Grazie, ad uno ad uno, a tutti i nostri soci donatori. Oltre al sangue è molto richiesto anche il plasma e desideriamo rivolgere un appello ai giovani: scegliere di donare è un gesto per gli altri ma anche per noi stessi, di grande consapevolezza e solidarietà. È sapere che tutti possiamo avere bisogno e che una scelta può davvero fare la differenza”.

Domenica 24 novembre si sono celebrati gli annuali festeggiamenti, con al mattino la santa messa presso la Parrocchia di Sacra Famiglia a Roccabruna ed a seguire un pranzo sociale a Pratavecchia, presso l'agriturismo 𝗙𝗶𝗼𝗿 𝗱𝗶 𝗖𝗮𝗺𝗽𝗼. A partecipare anche le 𝗔𝗩𝗜𝗦 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗼𝗿𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗖𝗮𝗿𝗮𝗴𝗹𝗶𝗼, 𝗕𝘂𝘀𝗰𝗮, 𝗩𝗮𝗹𝗴𝗿𝗮𝗻𝗮, 𝗖𝗲𝗿𝘃𝗮𝘀𝗰𝗮 𝗲 𝗕𝗲𝗿𝗻𝗲𝘇𝘇𝗼.

Con l’occasione sono stati premiati alcuni donatori:
Benemerenza in rame (15 donazioni) a Sbarbori Alessia e Viano Paolo;
Benemerenza in argento dorato (25 donazioni) aSanto Romina;
Benemerenza in oro con rubino (75 donazioni) ad Astesano Luigi;
Benemerenza in oro con smeraldo (100 donazioni) a Isaia Angela.

E’ stato inoltre consegnato un dono particolare all’avisino Ghio Lorenzo come ringraziamento per il suo impegno, avendo raggiunto il traguardo di ben 160 donazioni.

Di solidarietà in solidarietà. Particolarmente toccante è stato un momento di lettura, che ha visto come protagonista “Oggi mi sento in vena…”, poesia scritta per l’occasione dal dronerese Gianfranco Massimo, colma di bellezza e significato.

Ed è proprio di significato ciò che continua ad essere l’AVIS di Dronero, uno sguardo profondamente umano. 


[Una poesia dedicata all'Avis di Dronero]

Beatrice Condorelli