Agricoltura - 29 novembre 2024, 12:52

Fotovoltaico, Coldiretti Cuneo: "Attivare un tavolo di lavoro regionale"

Preservare le campagne e garantire la sovranità alimentare, la priorità è salvaguardare le produzioni di cibo

Enrico Nada, presidente Coldiretti Cuneo

Salvaguardia, tutela e garanzia produttiva del patrimonio agroalimentare piemontese: sono questi i principi in relazione ai quali occorre sia affrontata la complessa questione dell’individuazione delle superfici, cosiddette aree idonee, su cui installare gli impianti a fonti rinnovabili.

È quanto chiede Coldiretti Piemonte, tenendo conto che il Piemonte è terra di qualità le cui produzioni rappresentano una componente fondamentale dell’intera economia e non sono barattabili, né sostituibili.

La Granda – sottolinea Coldiretti Cuneo – vanta 11 produzioni a denominazione d’origine fra DOP e IGP e 18 DOC e DOCG che ricomprendono quasi 100 tipologie di vini. Questi risultati sono frutto di un settore agricolo che comprende quasi 18.000 imprese agricole in tutto il territorio provinciale. Tra il 2021 e il 2022, però, sono scomparsi in Provincia di Cuneo ben 179 ettari di terreno, equivalenti a circa 250 campi da calcio, portando la superficie totale artificiale e antropizzata a 36.659 ettari, il secondo dato più alto a livello regionale dopo la Provincia di Torino (58.483 ettari).

“Pur nella consapevolezza che gli obiettivi ambientali da raggiungere entro il 2030 dipendono anche dagli impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, bisogna necessariamente tener conto delle aree sensibili e vulnerabili alle trasformazioni territoriali. Vanno salvaguardate le campagne per garantire la sovranità alimentare fermando le speculazioni ed il consumo di suolo. Non è possibile ipotizzare, quindi, la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra nelle zone classificate come agricole, così come l’installazione di impianti agrivoltaici laddove incompatibili con le produzioni agro-alimentari. Oltre alla verifica della compatibilità con il contesto paesaggistico e ambientale, che andrebbe estesa a ogni areale (oltre che alle zone ritenute di attenzione), è indispensabile venga sempre valutato, innanzitutto, l’impatto anche in termini di continuità dell’attività agricola, che non può essere compromessa”, dichiara Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo.

“Per affrontare al meglio queste tematiche, vista la rilevanza che assumerà la normativa regionale finalizzata a definire i criteri per l’individuazione delle aree idonee all’installazione degli impianti a fonti rinnovabili, chiediamo di attivare un tavolo regionale di lavoro e confronto”, conclude Fabiano Porcu, direttore di Coldiretti Cuneo.

C. S.