Attualità - 28 novembre 2024, 08:41

Buona lettura dal Caffè letterario di Bra con “Storia di un fiore” di Claudia Casanova

Una storia delicata dove si coniugano l’amore per la natura e la forza gentile delle donne

Una storia delicata dove si coniugano l’amore per la natura e la forza gentile delle donne. Tutto questo è “Storia di un fiore” di Claudia Casanova (Feltrinelli), un inno alla vita che racchiude un messaggio di speranza da tenere sempre a mente.

La trama ci porta in Spagna, nel 1879. Alla Solariega, la grande casa di campagna della famiglia Ruiz de Peñafiel, tutti sanno che è impossibile tenere a bada la signorina Alba. Curiosa e intelligente, trascorre le giornate all’aria aperta, le gote arrossate dal vento della Sierra e l’orlo della gonna sempre inzaccherato. La botanica è la sua grande passione e perlustra le valli alla ricerca di fiori per la sua collezione, che cataloga in modo minuzioso.

Alba ha ereditato l’amore per la natura dalla madre, Mercedes, una donna più attenta verso un’idea femminile emancipata che in linea con i canoni sociali dell’epoca che vedevano come traguardo per una ragazza quella di accaparrarsi un buon partito.

Mercedes, invece, investe sulle passioni delle proprie figlie: attrezza per Alba e Luisa uno studio atto a contenere per la prima le specie vegetali che ha catalogato e per la seconda le teche di vetro in cui custodire specie diverse di farfalle.

La tipologia di educazione scelta dalla nobildonna sortisce per le due ragazze grande apertura mentale che va oltre al mondo delle scienze naturali: l’autrice inserisce nella storia un amore adultero per Alba, accomunando la vita di quest’ultima a quella del botanico Heinrich Moritz Willkomm, conosciuto durante una vista di quest’ultimo alla Solariega, che si innamora di lei pur rimanendo legato alla moglie e alle figlie che ha lasciato a Praga.

Anche Luisa sceglierà di amare in maniera non convenzionale, intrecciando una relazione segreta con Antonio, giovane pastore alle dipendenze di suo padre conosciuto casualmente in una delle sue tante esplorazioni.

L’epilogo della storia vede la morte prematura di Mercedes cui seguirà il matrimonio di Alba con un giovane magistrato, Angel, che le ha proposto di sposarla e di portarla via con sé, garantendole di poter continuare i suoi studi di botanica.

Alla fine Claudia Casanova ci dice una cosa importante: mai rinunciare ai propri sogni. Mai allontanarsi dalle proprie aspirazioni, anche quando sembra che non ci possa essere possibilità di intraprendere il percorso che avremmo voluto.

La sua pubblicazione è stata l’occasione per dare voce a Blanca Catalán de Ocón, botanica spagnola vissuta nell’800: “Storia di un fiore” è un pizzico di storia in mezzo a tanta finzione, ma soprattutto molta emozione tra la delicatezza di un fiore capace di nascere in mezzo alle pietre.

Silvia Gullino