“Tenere aperto l’ascensore inclinato un’ora in più ci costa, all’anno, sui 15mila euro: una spesa di questo tipo, a fronte dell’utilizzo plausibilmente prevedibile, non è affrontabile”.
Chiude così la questione l’assessore cuneese Luca Pellegrino, nella risposta che in Consiglio comunale ha dato all’interpellanza presentata dal consigliere Franco Civallero (FI), incentrata proprio sulla possibilità di modificare – ed estendere – gli orari di apertura dell’ascensore inclinato.
Civallero e lo “sgarro istituzionale” di Pellegrino
L’interpellanza presentata dal consigliere si ricollega a un articolo pubblicato dal nostro giornale, nel quale una mamma sottolineava il disallineamento tra l’orario di chiusura dell’ascensore, cioè le 20, e quello di attività del vicino Stadio del Nuoto (le 21), con conseguente disagio per il figlio frequentatore di un corso di nuoto.
“Il servizio reso dall’ascensore è indubbiamente utile ma non è sincronizzato con gli orari della piscina – ha detto -. Esiste un modo per uniformare le due aperture, magari tramite una gestione a distanza dell’ascensore?”
Il consigliere ha poi sottolineato come l’assessore Pellegrino avesse dato al nostro giornale una risposta diretta all’iniziativa della mamma scrivente, quando lui aveva già presentato l’interpellanza. Uno “sgarro istituzionale” – a parer suo – che proprio non è riuscito a farsi andare giù: “Ha detto che non si può fare perché costa caro, ma le sembra il modo di rispondere ai cittadini? Ci si rende conto che la richiesta riguarda il tempo libero dei nostri ragazzi e l’eventuale loro sicurezza?”
La minoranza: “I soldi, se si volesse trovarli, lo si potrebbe fare”
Anche i consiglieri Beppe Lauria e Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) hanno sostenuto la richiesta presentata da Civallero e la critica alle parole dell’assessore che hanno seguito la pubblicazione della lettera.
“La richiesta ha anche senso se pensiamo a come l’ascensore sia al servizio del parcheggio – ha detto il primo -. Ma in politica, se si vuole, i soldi di solito li si riesce a trovare”.
Bongiovanni ha anche sottolineato che il consigliere Nello Fierro (Beni Comuni) aveva già presentato analoga richiesta all’indomani dell’apertura del NuoVO. Poi: “Cogliamo che sia stato un intervento sbagliato quello di realizzazione dell’ascensore, se ha dei costi davvero così tanto elevati: una scala mobile sarebbe stata più gestibile?”
Pellegrino: “Lavoriamo con lo Stadio del Nuoto per una soluzione”
L’assessore ha subito chiarito la non sussistenza dello sgarro istituzionale, dichiarando che le sue parole contenute nel successivo articolo facessero riferimento alla risposta data – sempre in sede di Consiglio – proprio a Fierro. “La mamma ha tutte le ragioni possibili e certo in un mondo utopico l’ascensore sarebbe aperto tutto il giorno per seguire le esigenze di tutti i cittadini o frequentatori della città – ha poi aggiunto -. Ma siamo nel mondo reale e l’ascensore è parte del trasporto pubblico locale quindi la sua eventuale apertura e chiusura devono essere realizzate in presenza di un operatore, e il suo funzionamento monitorato in diretta dalle telecamere. Per questo l’aumento anche solo di un ora pare davvero insostenibile”.
Poi, in chiusura, un appello: “Sarebbe utile sondare il terreno con lo Stadio del Nuoto per valutare come addivenire a un orario più consono rispetto all’utilizzo dell’ascensore. Invece di ragionare ‘a compartimenti stagni’ potremmo trovare una quadra insieme per conferire un servizio il più ampio possibile”.