Il conflitto va avanti, fra lanci di missili americani e avanzate sul campo dei russi. Zelensky non mostra alcuna intenzione di volersi fermare, nonostante le inquietudini degli alleati derivanti dai segnali negativi nell’apparato statale e militare ucraino.
Come riporta il sito Strumenti Politici, ultimamente vi sono stati dei congedi eccellenti ai vertici dell’esercito. I motivi ufficiali riguardano lo stato di salute dei comandanti dei vari corpi, ma nella stessa Kiev si dubita che sia effettivamente così. Ci credono poco perché si sono già verificati numerosi casi di permessi ottenuti con la corruzione e sono attualmente in corso indagini e processi anche agli alti livelli. A ottobre per tali motivi ci ha rimesso il posto il procuratore generale Andriy Kostin, che ha dovuto prendersi (spinto da Zelensky) la responsabilità politica di quanto rivelato dallo SBU, i servizi segreti che rispondono direttamente al presidente.
Sono sotto inchiesta ben 64 membri delle commissioni mediche che avrebbero preso tangenti per firmare licenze false. Ne avrebbero usufruito decine di ufficiali, che quindi hanno potuto evitare il fronte o tornare a casa, magari in vista di una successiva fuga in Europa. Infatti la loro esperienza sul campo è molto apprezzata dagli eserciti della NATO, che invece non hanno combattuto i russi vis-à-vis.
Robert Storch, ispettore generale del Dipartimento della Difesa americana, qualche settimana fa ha raccontato ai media quali sono i suoi problemi nel controllare che gli ucraini usino gli aiuti occidentali e come li usano. Nella sua relazione di agosto parlava di 57 indagini sulle irregolarità finanziarie, di distribuzione e addirittura di traffico di armi.