Attualità - 25 novembre 2024, 08:12

Bra, la comunità ortodossa fa memoria di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto

La festa dedicata alla martire nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne

A Bra la festa di Santa Caterina d’Alessandria del 25 novembre si colora di tante sfumature diverse. Per la comunità ortodossa è l’occasione di stringersi attorno alla patrona della parrocchia che si affaccia in via Cavour, mentre per tante realtà locali segna l’avvio delle iniziative natalizie.

Ma il 25 novembre è anche la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Pensando quindi alla storia del martirio di Caterina, è impossibile non vedere dei legami con questa ricorrenza, perché lei stessa fu vittima di tale crudele violenza da parte dell’uomo che aveva rifiutato di sposare.

La chiesa di Santa Caterina è diventata sempre di più il cuore pulsante dell’attività di fede degli ortodossi braidesi, per una storia che parte da lontano. Già il compianto padre Ettore Molinaro si attivò in un recente passato per offrire una sede al culto ortodosso anche a Bra. Successivamente, la chiesa dedicata a San Rocco divenne una degna soluzione. Nel corso degli anni, vi furono diverse raccolte di fondi, destinate ad urgenti lavori di restauro. E da allora Santa Caterina apre le sue porte a tutti i fedeli non solo ortodossi, ma anche cattolici che si interessano della chiesa ed ai tanti emigrati che oggi vivono qui.

Le messe si svolgono ogni domenica, dalle ore 8 alle ore 12.30 e nei giorni delle festività ortodosse. «All’interno del nostro luogo di culto - spiega padre Vasile Doroftei - custodiamo il simulacro della Santa ed una teca contenente una preziosa reliquia. Si tratta della parte del dito di Santa Caterina, che ci è stata donata dal decano della Liguria di Genova, città dove è conservata buona parte dei suoi resti mortali. L’intitolazione della nostra chiesa a Santa Caterina è stata decisa dal Vescovo che poi l’ha anche consacrata. Da allora Santa Caterina è diventata la nostra protettrice e vedo sempre tanta gente inginocchiarsi davanti alla sua reliquia, secondo una delle nostre più pie tradizioni. I Santi sono gli amici di Dio e si fanno nostri intermediari presso di Lui. Per questo motivo si pregano con lodi particolari nella convinzione che essi risolvano molti dei nostri problemi. Io, tante volte, quando non riesco a trovare una soluzione, mi affido a Lei e non rimango deluso. Santa Caterina è definita la sposa di Gesù e pregarla tutti insieme serve a nutrire la nostra anima ed a risolvere i nostri problemi».

Durante la celebrazione, i numerosi fedeli hanno la possibilità di venerare la reliquia e l’icona di Santa Caterina, rappresentata con la corona in testa e vestita di abiti regali per sottolineare la sua origine principesca. La palma che tiene in mano indica il martirio. Il libro ricorda la sua sapienza e la sua funzione di protettrice degli studi e di alcune categorie sociali dedite all’insegnamento (maestri e ordini religiosi come i Domenicani e gli Agostiniani), ma è anche patrona delle giovinette, soprattutto delle sartine, da lei dette “Caterinette”.

Infine, viene rappresentata con una ruota spezzata, lo strumento del martirio, ma anche l’elemento che lega la Santa a numerose categorie di arti e mestieri che hanno a che fare con la ruota, come i ceramisti.

Oltre all’incerta data di nascita, che alcuni storici fissano nel 287 d.C. ed al fatto che fu sottoposta al martirio ad Alessandria d’Egitto nel 305 circa d.C., della vita di Santa Caterina si sa poco, ma quanto basta per reputarla un’importante figura femminile che raccoglie molti aspetti del culto popolare e religioso più genuino.

Silvia Gullino