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Attualità | 22 novembre 2024, 17:25

Dal caveau agli appartamenti, godendo di una strepitosa vista su Cuneo e sulle Alpi: il "tour" nel futuro palazzo Andromeda

Cristian Barra ci ha accompagnato all'interno del palazzo che, da inizio 2025, in due anni, verrà completamente trasformato. L'interrogazione di Ugo Sturlese in consiglio comunale: "Sarà davvero coerente con il contesto?" Barra replica: "Lo sarà!"

Cristian Barra davanti al palazzo ex Ubi

Cristian Barra davanti al palazzo ex Ubi

Una settimana fa, a Cuneo, è stato "svelato" Andromeda, il progetto di rifacimento del palazzo di piazza Europa, l'ex sede di Ubi Banca, all'angolo con corso Brunet. L'edificio è stato acquistato dal Gruppo Barra e i lavori prenderanno il via nel 2025 per concludersi in un paio d'anni. Una parte ad uso commerciale/direzionale e 24 appartamenti di varia metratura, tutti di altissimo pregio ed efficienza. Certo, non per tutte le tasche.  Ma il pregio che ne ricaverà l'intera città, vista la collocazione del palazzo, è indiscutibile. Anche perché il progetto terrà conto del contesto in cui è inserito e sarà con esso integrato. Su questo Cristian Barra, che sta seguendo l'operazione assieme alla madre, è stato molto chiaro: "Il palazzo sarà complanare agli altri, non verranno realizzati balconi aggettanti rispetto ai muri perimetrali dell'edificio, ma i balconi saranno a tasca. Voglio rassicurare i cuneesi: quel palazzo rispetterà lo stile del contesto. Niente di futuristico o avanguardistico, ma un edificio elegante e di pregio, il più bello e il più efficiente della città"

Eppure, a distanza di una sola settimana dalla presentazione di Andromeda, un nome che è un omaggio al padre Emilio Barra, c'è già un'interrogazione sul tema. A risposta orale, sarà discussa in consiglio comunale la prossima settimana. E' stato Ugo Sturlese, di Cuneo per i beni comuni, a preentarla. Sturlese, non nuovo alle battaglie sui temi dell'edilizia, tra i più convinti oppositori - lo ricordiamo - all'abbattimento di Villa Sarah, sul viale degli Angeli, evidenzia che "il progetto presentato non pare coerente, al contrario di quanto affermato dai proponenti, con il contesto architettonico che lo circonda, composto da edifici che sono espressione e danno un’immagine complessiva di una tipica piazza del periodo storico (anni 60’-70’), caratterizzato da un’espansione edilizia di non eccelsa qualità e non esente da fenomeni speculativi". 

Chiede quindi se "sia stata valutata dalla Commissione Locale del Paesaggio la compatibilità di tale inserimento edilizio nel contesto storico del sito e se tale ristrutturazione, che usufruisce di tutte le urbanizzazioni realizzate dal Comune, non debba essere qualificata come “Rigenerazione Urbana” con valori aggiuntivi di parametri urbanistici tali da configurarla come “Variante Strutturale”. 

"Ascolterò quanto emergerà in sede di discussione in consiglio - commenta Barra, ma il progetto è stato visto e valutato dagli uffici tecnici e approvato proprio perché rispetterà il contesto nei colori, nel perimetro e nell'impatto. Verranno tolti i pannelli blu e sarà completamente messo a nuovo un palazzo che, oggettivamente, è davvero brutto. Il nostro Gruppo ha deciso di portare a termine questa operazione nonostante, da un punto di vista economico, visto l'alto costo di acquisto, abbia poca marginalità. Lo abbiamo fatto con l'ambizione e la volontà di lasciare un segno e fare qualcosa di bello in un punto strategico della città che amiamo e dove lavoriamo da anni". 

Cristian Barra, proprio stamattina, ci ha accompagnati a visitare il palazzo allo stato attuale.  

Al piano terra ciò che resta degli sportelli bancari, dove sono entrati migliaia e migliaia di cuneesi per tanti anni. Ci sono ancora i numeri ad indicarli

Si salgono le scale interne, che corrispondono all'ammezzato, e si raggiunge la zona dirigenziale della banca, dove ancora si percepiscono le suddivisioni degli uffici. 

Le scale scendono al 

E poi c'è il caveau, interrato, raggiungibile anche tramite ascensore interno. 

Una porta blindatissima e una stanza con le sbarre, dove venivano custodite le cose di maggior valore, quali lingotti d'oro, forse opere d'arte e chissà cos'altro.

 

Ai piani superiori altri uffici e gli appartamenti. Spazi davvero grandi, camere che, al giorno d'oggi, potrebbero ospitare un appartamento. Ma, soprattutto, una vista bellissima, da qualunque lato dell'edificio. La città e la catena delle Alpi. La Bisalta, fino a Fontanelle. 

Una grande operazione per il Gruppo Barra ma, anche, un biglietto da visita per tutta la città. Quel palazzo, infatti, è davvero centralissimo e di grande impatto visivo. "Lo abbiamo scelto per questo motivo. Siamo così convinti che sarà bellissimo - ha concluso Barra - che per noi la riompensa più importante sarà quello di sapere che il nome del Gruppo Barra sarà per sempre legato a quella realizzazione". 

Barbara Simonelli

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