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Eventi | 22 novembre 2024, 16:50

Palazzo Banca d’Alba apre alle visite la Madonna della Bocciata di Pietro Cavallini

L’affresco mariano di scuola romana, risalente ai primi del Trecento, è stato recentemente restaurato grazie a Fondazione Banca d’Alba e Fabbrica di San Pietro

La Madonna della Bocciata

La Madonna della Bocciata

Dalle Sacre Grotte Vaticane in cui è rimasto custodito per sette secoli, tra i sotterranei della basilica di San Pietro, l’affresco della Madonna della Bocciata è stato prelevato per il restauro voluto dalla Fondazione Banca d’Alba d’intesa con la Fabbrica di San Pietro e con il patrocinio della Diocesi di Alba. Da sabato 23 novembre fino a domenica 23 marzo 2025, potremo ammirare la Madonna della Bocciata in esposizione, per la prima volta, presso il Palazzo Banca d’Alba, in via Cavour 4.

Come traspare dalle parole del presidente di Banca d’Alba Tino Cornaglia, si tratta di un’iniziativa “volta a valorizzare il patrimonio storico e artistico, confermando il ruolo di pilastro della comunità albese che ricopre Banca d’Alba”, ma la mostra offre anche l’occasione di prepararsi a vivere un Natale particolare, potendo ammirare e venerare un’icona dipinta intorno al Giubileo di Papa Bonifacio VIII Caetani e ora restituita al pubblico alla vigilia di un nuovo Giubileo.

Opera di straordinaria importanza storica, artistica e devozionale, la porzione di affresco esposta raffigura la Madonna con il Bambino. Un tempo, vegliava sui pellegrini in San Pietro dalla penultima arcata meridionale del quadriportico dell’antica basilica, ove è stata dipinta da Pietro Cavallini o da uno dei suoi allievi della “scuola romana”.

Tecnica espertissima, che si addice all'ortografia di Cavallini” commenta Antonella Ballardini, professoressa di Storia medievale presso l’Università degli Studi Roma Tre ed esperta dell’antica basilica di San Pietro, e chiarisce: “l'attribuzione a Cavallini era stata già proposta da alcuni storici dell'arte in passato, ma dopo il restauro degli anni 80 la critica ha assunto un atteggiamento più prudente parlando di un probabile lavoro di équipe della bottega di Cavallini”.

L’attributo di “Bocciata” quest’icona l’ha ottenuto in seguito al gesto vandalico di un soldato che, nel 1440, avrebbe scagliato contro il dipinto una boccia in pietra, sopraffatto da un moto d’ira per aver perso al gioco. Pietro Zander, curatore della mostra, narra del miracolo di questa Madonna dipinta, che avrebbe immediatamente cominciato a sanguinare dalla ferita. Sempre secondo il resoconto dell’epoca, sarebbero sgorgate sul marmo del pavimento – anch’esso conservato – 16 gocce di sangue di Maria. Un evento prodigioso che accrebbe la devozione dei fedeli nei confronti dell’icona. 

L’ultimo restauro, a cura della professoressa Lorenza d’Alessandro, ha permesso di svelare una lacuna sotto la mano destra della Madonna, stuccata e reintegrata a più riprese: un solco che facilmente corrisponde al punto d’impatto della boccia, nell’incidente descritto dal cronista tedesco Nikolaus Muffel, nel 1452, recatosi a Roma al seguito dell’imperatore Federico III d’Asburgo.

Tra le altre opere di Cavallini sopravvissute alla prova del tempo, le più note sono probabilmente il “Giudizio Universale”, che si trova a Roma in Santa Cecilia in Trastevere e il ciclo delle “Storie di San Francesco, affrescato all’interno della basilica superiore di Assisi e solo recentemente attribuitogli, dopo essere stato a lungo ritenuto opera di Giotto. Curiosamente Cavallini, che fu uno dei massimi esponenti della scuola romana e forse il più grande pittore e mosaicista a Roma nella sua epoca, venne erroneamente descritto dal Vasari proprio “discepolo di Giotto”, anche se chiaramente si tratta di un anacronismo anagrafico: Pietro Cavallini nacque intorno al 1240.

Alla chiusura della mostra albese, la Madonna della Bocciata tornerà a essere custodita nelle Grotte Vaticane. Si tratta di un’imperdibile occasione per ammirare questa affascinante icona, assieme alla quale sono esposti anche i busti degli apostoli Pietro e Paolo, provenienti da un ciclo di affreschi commissionato da Papa Niccolò III Orsini, che si distinguono per il recupero di modelli iconografici paleocristiani.

Per le famiglie è stato realizzato, in collaborazione con il Museo Diocesano, un percorso ad hoc per incuriosire e affascinare i più piccoli sulla curiosa vicenda di questi affreschi.

Ulteriori informazioni sono disponibili visitando il sito web www.bancadalba.it

Orari di visita:
venerdì, 15.00 – 19.00 / sabato e domenica, 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00
Solo su prenotazione attraverso il sito di Turismo in Langa, visite guidate per gruppi: dal martedì al giovedì, 15.00 – 19.00 

Aperture straordinarie:
giovedì 26 dicembre, 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00
lunedì 6 gennaio, 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00

La visita è invece riservata alle scuole dal martedì al venerdì mattina. Per prenotazioni: info@turismoinlanga.it o 0173 264030.

Ingresso libero.

Eleonora Ramunno

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