È ancora tutto da scrivere il futuro di Luna, la lupa ritrovata a Castelletto Stura lo scorso 19 novembre e soccorsa dal servizio veterinario dell'Asl monregalese (leggi qui).
Trasportata all'Università di Grugliasco, presso il Centro Animali Non Convenzionali (CANC), è stata operata e al momento è tenuta in osservazione.
"È stato davvero emozionante soccorrere una giovane lupa - spiega il dottor Massimo Gula, veterinario dell'ASL Cn1 -. Nonostante i tanti anni di esperienza non è una situazione che capiti molto spesso. L'animale aveva diverse fratture agli arti. Dopo l'operazione, effettuata all'ospedale veterinario universitario, possiamo dire che sta bene. Il suo futuro ancora è incerto, ma una delle ipotesi potrebbe essere quella del suo inserimento a Entracque, presso il centro 'Uomini e lupi'. Difficile pensare a un suo ritorno in natura".
Le ferite riportate, come ipotizzato al momento del soccorso, sarebbero compatibili con un attacco da parte di altri animali, perché?
"I lupi sono animali molto intelligenti, organizzati e seguono regole precise nei loro branchi. Nelle nostre zone ciascun gruppo è composto da circa 4-8 esemplari. All'interno di questi una coppia ha posizione di comando, gli altri aiutano nella caccia. I cuccioli del branco, diventati giovani, cercano il loro territorio da colonizzare e si verifica quindi un fenomeno detto 'dispersione'. È un periodo critico, il lupo si sposta anche su lunga distanza e difficilmente riesce a formare un nuovo branco, spesso viene attaccato da suoi simili, se prova a entrare in un altro gruppo, ed è quello che potrebbe essersi verificato in questo caso. Teniamo poi conto che la ricerca di un nuovo territorio da parte di un lupo fa i conti anche con i pericoli derivanti dall'uomo, opere propriamente dette come autostrade o altre infrastrutture che costituiscono di fatto un ostacolo e un potenziale pericolo per lo spostamento degli animali. Tenendo conto di tutte queste ipotesi è difficile pensare a un reinserimento in natura della lupa salvata a Castelletto Stura".
Negli ultimi anni ci capita spesso di riportare notizie che vedono il lupo, invece, come grande predatore che attacca greggi e animali al pascolo.
"Dobbiamo tenere sempre presente che parliamo di un animale selvatico, che caccia e uccide per nutrirsi e per nessun altra ragione. Nella caccia il lupo è un animale organizzato: punta prede che siano facilmente alla sua portata e anche nel mangiarle segue delle regole. Uno degli esempi può essere questo: se a cacciare è un branco, che punta a un gregge custodito da un solo cane, uno dei lupi tenderà a far allontanare il cane, in modo da lasciare campo libero agli altri, che poi gli riserveranno una parte delle prede. Non mangiano il pelo o le interiora e iniziano dai tessuti molli, quelli più deperibili. Mangia per sopravvivere, non per crudeltà verso gli animali più indifesi".
Domanda molto dibattuta, soprattutto in rete, il lupo attacca l'uomo?
"Per sua natura il lupo non vede l'uomo come una preda, predilige animali che siano più 'alla sua portata', ma niente si può escludere. Alcuni casi si sono già verificati, ma è bene sempre considerare le condizioni in cui gli attacchi avvengono".
Il lupo è un animale protetto, ma c'è chi afferma che sarebbe necessario procedere con gli abbattimenti...
"Il nostro pianeta è un'ecosistema, spesso ce ne dimentichiamo. Credo che la prima regola utile per tutti, uomini e animali, in natura sia quella di gestire le problematiche che si presentano tenendo sempre presente che l'obiettivo è la convivenza reciproca, nel rispetto di tutti".