Economia - 22 novembre 2024, 07:00

Agricoltura biologica, prodotti locali e filiera corta: la chiave per un futuro sostenibile e legato al territorio

In un’epoca in cui il cambiamento climatico e lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali pongono sfide sempre più urgenti, l’agricoltura sta assumendo un ruolo cruciale nel ripensare i modelli di produzione e consumo.

In un’epoca in cui il cambiamento climatico e lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali pongono sfide sempre più urgenti, l’agricoltura sta assumendo un ruolo cruciale nel ripensare i modelli di produzione e consumo. La sostenibilità ambientale, il rispetto per la biodiversità e la riduzione dell’impatto ecologico sono diventati pilastri fondamentali per chi coltiva la terra con uno sguardo rivolto al futuro.

L’agricoltura biologica, basata su tecniche che escludono l’uso di sostanze chimiche di sintesi, è un esempio virtuoso di questo cambiamento. Quando abbinata alla filiera corta, un modello che accorcia la distanza tra produttore e consumatore, si crea un sistema capace di valorizzare le produzioni locali, sostenere l’economia del territorio e ridurre significativamente le emissioni legate alla logistica.

In Italia molte aziende agricole stanno adottando questi approcci, dimostrando che innovazione e tradizione possono convivere per creare un modello virtuoso. È il caso di realtà locali che, oltre a produrre alimenti di qualità, si fanno promotrici di pratiche rispettose dell’ambiente e della comunità, creando un legame autentico tra chi coltiva e chi consuma.

In questo contesto La Fragolina, azienda agricola radicata nel territorio della Valle Stura, rappresenta un esempio virtuoso di come l’agricoltura possa contribuire a un futuro più equilibrato e rispettoso dell’ambiente. L’azienda ha fatto della sostenibilità ambientale e della filiera corta i propri pilastri, dimostrando che è possibile produrre alimenti di qualità valorizzando al tempo stesso il territorio e chi lo vive.

Impegnata da anni nell’agricoltura biologica, La Fragolina coltiva ortofrutta di stagione, funghi, succhi e sciroppi senza l’uso di sostanze chimiche, preferendo metodi naturali e tecnologie innovative per la conservazione. L’azienda si estende tra Vignolo e Cornaletto Sottano, in un contesto naturale che non solo favorisce una produzione agricola rispettosa dell’ambiente, ma permette anche la sperimentazione di tecniche innovative come la coltivazione fuori suolo, una soluzione che protegge le piante e migliora le condizioni di lavoro degli agricoltori, riducendo i rischi fisici legati alla coltivazione tradizionale.

Oltre alla produzione agricola, dal 2010 La Fragolina ha integrato il proprio modello con un sistema di fotovoltaico ad uso agricolo, abbracciando l’energia rinnovabile per ridurre l’impatto ambientale e favorire un ciclo di produzione più sostenibile. Questa scelta, unita a pratiche come la rotazione e la consociazione delle colture, restituisce alla terra un ambiente sano, capace di rigenerarsi e di offrire prodotti genuini.

Uno degli aspetti più significativi di questo modello è l’approccio alla filiera corta, che prevede la gestione interna di tutte le fasi della produzione: coltivazione, trasformazione, confezionamento e vendita. Questo sistema non solo garantisce una relazione diretta e trasparente tra produttore e consumatore, ma riduce le emissioni legate al trasporto e sostiene l’economia locale, valorizzando le piccole produzioni montane.

La Fragolina è la dimostrazione di come tradizione e innovazione possano convivere armoniosamente: la sua visione non riguarda solo il miglioramento della qualità dei prodotti agricoli, ma anche il rispetto per la natura, la promozione di un’economia locale sostenibile e la creazione di un modello agricolo che guarda al futuro con responsabilità e passione. Un esempio di come l’agricoltura biologica e la filiera corta possano essere strumenti efficaci per affrontare le sfide ambientali del nostro tempo.

Richy Garino