Attualità - 21 novembre 2024, 19:14

Alba, una centrale idroelettrica a monte del ponte albertino: il progetto di Edison non piace a Italia Nostra

L’associazione paventa il rischio che l’impianto possa costituire "un significativo sbarramento al deflusso delle acque di piena, durante le quali aumenterebbero sensibilmente il livello, la velocità e la forza della corrente che potrebbe riversarsi sulla riva, quindi verso il Mussotto e il ponte carloalbertino"

Il tratto del Tanaro interessato dal progetto presentato da Edison

Riceviamo e pubblichiamo la missiva che la sezione di Alba, Langhe e Roero di Italia Nostra ha inviato al Ministero della Cultura - Soprintendenza per i Beni Storici, Architettonici e Paesaggio con sede ad Alessandria, agli Assessorati all’Urbanistica e Pianificazione territoriale e alla Tutela dell’Ambiente della Regione Piemonte e all’Amministrazione albese, all’indirizzo del sindaco di Alba e all’Assessorato all’Ambiente dello stesso Comune con oggetto "Osservazioni al progetto di un nuovo impianto per la produzione di energia idroelettrica nel fiume Tanaro ad Alba"

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Soltanto di recente abbiamo appreso che la società Edison ha presentato agli enti competenti un progetto per la produzione di energia idroelettrica da realizzare nell’alveo del tratto albese del fiume Tanaro.

Con tale progetto, che sorgerebbe a circa 200 metri a monte del suburbano ponte carloalbertino, si intende costruire un impianto con due turbine (valorizzando il già esistente salto idraulico di 2,83 metri), che punta a generare una portata d’energia media in un anno di 9,.92 gigawatt all’ora, per una potenza massima di 2.483 chilowatt.

La struttura prevista per le due turbine è costituita da uno sbarramento mobile alto quasi 3 metri sopra la traversa nel fiume. Sarebbe formata da due paratoie, con in mezzo una spalla in cemento di circa un metro e mezzo.

Così si vorrebbe far defluire l’acqua in eccesso in caso di piena. È pure prevista la costruzione di un passaggio artificiale, sulla sinistra dell’impianto, per preservare la fauna del corso fluviale. Inoltre, verrebbe realizzata sulla sponda sinistra dell’alveo un’opera di difesa per circa 34 metri di lunghezza, posizionando massi.

Questa Sezione di Italia Nostra, considerando la rilevanza idrica ed ambientale di tale realizzazione e pur tenendo presente che la Giunta comunale di Alba ha già espresso proprie valutazioni in merito, rende note le seguenti osservazioni al progetto in questione:

  • In linea generale, pur avendo ben presenti le carenze di energia elettrica sul piano nazionale, nel caso specifico va evidenziato l’impatto paesaggistico nell’ambiente fluviale dell’impianto in progetto, anche se complessivamente costituito da una semplice traversa abbassabile, comunque causa di una modificazione dell’habitat naturale del Tanaro. Inoltre vanno considerate preoccupazioni sull’eventuale effetto di ostacolo al deflusso dell’irruente corso d’acqua in caso di piena. Ciò potrebbe essere accresciuto potenzialmente dall’immissione nell’alveo dei rii affluenti prima del previsto sbarramento, anch’essi con relativo aumento della propria portata in quella circostanza. È durante le piene, sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico, che il fiume Tanaro si trasforma in un violento corso d’acqua, carico di fango e di materiali galleggianti, provenienti dalle strette e profonde vallecole dei numerosi affluenti. Durante le piene i fanghi sono prodotti in alveo dalla rapida erosione delle marne, essendo sedimenti compattati e non solide rocce.
  • Il sito prescelto per la nuova centrale è ubicato in un breve tratto del fiume tra il ponte strallato e quello carloalbertino, ad una decina di metri a valle del gomito di uno stretto meandro dove sulla riva destra è stato costruito il difensivo muro perimetrale dello stabilimento Ferrero s.p.a. dopo l’alluvione del 1994. Pertanto tale realizzazione idroelettrica costituirebbe un significativo sbarramento al deflusso delle acque di piena, durante le quali aumenterebbero sensibilmente il livello, la velocità e la forza della corrente che potrebbe riversarsi sulla riva, quindi verso il Mussotto ed il ponte carloalbertino, superando la prevista centrale e l’opera di difesa. In entrambi i casi aumenterebbe la pericolosità della struttura in progetto sia sullo stabilimento industriale, sia sulla zona abitata, sia sulle arcate e sulle fondazioni del ponte suddetto. 
  • Pure l’odierna misurazione dei valori reali della corrente fluviale, operata dall’idrometro dell’Arpa posizionato in prossimità del ponte carloalbertino, sarebbe alterata dall’effetto di uno sbarramento attivo. Tale strumento di verifica è indispensabile per la Protezione Civile onde diramare le eventuali allerte preventive.
  • Va pure tenuta presente la situazione ambientale e naturalistica delle aree in prossimità dell’alveo fluviale. Un’attenta valutazione delle loro peculiarità dovrebbe essere molto considerata sia in previsione degli effetti degradanti del cantiere operativo per la realizzazione di cui qui si tratta, sia della necessità di salvaguardia e, semmai, di un loro confacente recupero laddove fosse necessario.
  • Un’altra forma di attenzione preventiva alla qualità potenziale del sub-alveo va rivolta agli eventuali giacimenti fossiliferi. Già in altre occasioni si sono verificati occasionali, ma significativi ritrovamenti in siti del fiume coinvolti per opere considerevoli. Non si vorrebbe che qui mancassero studi preventivi in loco e la necessaria sorveglianza ai lavori da parte della competente Soprintendenza statale.

Italia Nostra Sezione di Alba Langhe e Roero, il presidente Roberto Giretti