A pochi giorni dall’elezione dei nuovi vertici del Bim (Bacino Imbrifero) del Varaita si registra uno scossone che ne rimette in discussione la governance. Roberto Ellena, sindaco di Frassino, vistosi escluso dalla vicepresidenza, si è dimesso dalla “deputazione” (l’organo esecutivo) come atto di protesta per il mancato rispetto degli accordi. Con una scarna comunicazione lunedì ha annunciato le sue “irrevocabili” dimissioni “perché per me – ha scritto in una lettera inviata via pec al neo presidente Giovanni Fina, sindaco di Melle, e ai consiglieri del Bim – l’etica viene prima della politica”. Ellena, inoltre, si riserva di “produrre memoria scritta motivata da sottoporre all’attenzione dell’assemblea consortile”.
Da quanto si apprende, il sindaco di Frassino, alla vigilia dell’assemblea riunitasi venerdì sera 15 novembre, era vicepresidente in pectore. Poi, per motivi non chiari e che non sono noti, il suo posto di vice, in fase di votazione, è stato assegnato alla sindaca di Isasca, Elena Vincenti.
Con l’elezione dei vertici del Bim – venerdì sera alla seduta era presente anche Marco Gallo, presidente uscente e attuale assessore regionale alla Montagna – sembravano essere stati definiti gli assetti dei due enti sovracomunali valligiani con buona soddisfazione di tutti.
Ora il “caso Ellena” rimette in discussione varie questioni, di natura politico-amministrativa e di equilibrio tra i Comuni della valle. Frattanto, questa sera, mercoledì 20 novembre, nel municipio di Venasca, nuova riunione del Consiglio dell’Unione montana. All’ordine del giorno la richiesta di adesione alla Centrale di committenza del Comune di Chiusa Pesio e una nuova variazione di bilancio.