Il consigliere regionale Mauro Calderoni (PD) riporta l'attenzione su alcuni punti.
Dopo molti annunci e dichiarazioni confusive la giunta regionale ha finalmente ammesso che per il nuovo ospedale di Cuneo bisognerà rifare il progetto e quindi pagarlo con risorse regionali che al momento non sono state individuate.
Una volta definito il progetto verrà presentato all’Inail che lo valuterà e deciderà se finanziarlo. La strada è dunque ancora molto lunga si dovrebbe parlare più correttamente di progetto FINANZIABILE e non in modo superficiale di FINANZIATO.
Per l’ospedale di Savigliano invece il progetto è già in corso di definizione mentre occorre ancora procedere all’acquisto dei terreni che oggi non sono nella disponibilità del pubblico ed alla predisposizione delle relative somme necessarie.
In questo contesto di ritrovata chiarezza sull’iter dei due nuovi ospedali che la giunta Cirio intende realizzare nella nostra provincia, cosa che ci è costata mesi di richieste, interpellanze ed interrogazioni, credo sia necessario approfondire fin d’ora la viabilità ed ai servizi di trasporto pubblico a garanzia della migliore accessibilità alle due strutture.
Per questo ho scritto una lettera al presidente della provincia di Cuneo, al momento senza risposta, affinché si faccia promotore di tavoli di confronto tra Regione, Asl, Anas, la Provincia stessa ed i comuni delle aree interessate a garanzia della massima condivisione delle problematiche e delle soluzioni.
Dedicare ogni energia ai progetti dei nuovi nosocomi senza considerare i collegamenti necessari a renderli efficaci, specie per la popolazione delle aree rurali e montane della provincia di Cuneo, sarebbe tempo perso ed in errore imperdonabile.
I futuri nuovi ospedali dovranno infatti integrarsi con quelli esistenti, migliorare il servizio sanitario nella Granda e l’accessibilità, portando ad una riduzione complessiva dei tempi di percorrenza, specie per i residenti nelle terre alte.
Stessa attenzione merita il servizio di trasporto pubblico, anche perché nei prossimi mesi il bacino cuneese sarà il primo del Piemonte ad andare in gara per cui occorre senz’altro prevedere già adesso i futuri sviluppi della rete in relazione ai nuovi ospedali.
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