Cronaca - 20 novembre 2024, 07:01

Torna libero il 45enne braidese che aggredì a colpi di coltello il compagno della ex

Era in carcere dal luglio scorso. Nei suoi confronti la Procura astigiana ha chiesto una condanna a due anni e mezzo di reclusione

L'uomo era stato fermato dall'intervento dei Carabinieri

Recluso dallo scorso 1° luglio, prima ad Asti e quindi ad Alessandria, è stato infine scarcerato il 45enne residente nella città della Zizzola che in quella notte a Bra si era introdotto con violenza nell’abitazione dell’ex compagna e che una volta al suo interno aveva ingaggiato una colluttazione con l’attuale compagno della donna, aggredendolo a colpi di coltello.

Nei giorni successivi all’arresto dell’uomo, classe 1979, il Tribunale del Riesame di Torino aveva annullato l’ordinanza di custodia in carcere emessa nei suoi confronti relativamente al capo imputazione del tentato omicidio, mentre aveva confermato la misura di restrizione della libertà personale per gli atti persecutori, altra accusa che pendeva nei suoi confronti insieme a quelle relative ai danneggiamenti, alla violazione di domicilio e al porto abusivo di arma.

La notte violenta del 45enne era iniziata in strada, sotto casa della donna, dove l’uomo ne aveva prima danneggiato l’auto. Non contento, si era introdotto all’interno del palazzo e quindi nell’abitazione della donna, scardinandone il portoncino di ingresso dopo averlo danneggiato con lo stesso coltello, un modello a serramanico con lama da 20 centimetri, utilizzato poi per scagliarsi contro l’attuale compagno dell’ex fidanzata, che si era frapposto tra i due nel tentativo di difendere la donna. Quest’ultimo aveva avuto la meglio ed è riuscito a disarmare l’aggressore, poi fermato dai militari dell’Arma intanto giunti sul posto.

Per tali accuse la Procura astigiana aveva chiesto nei suoi confronti il giudizio immediato, mentre la difesa rappresentata dall’avvocato albese Roberto Ponzio aveva chiesto di potersi avvalere del giudizio abbreviato.

Nell’udienza tenuta lo scorso 28 ottobre davanti al giudice Elio Sparacino il pubblico ministero presso la Procura astigiana Davide Lucignani aveva chiesto per lui una condanna a due anni di reclusione, qualificando come molto gravi i fatti accaduti e chiedendosi cosa sarebbe successo se quella sera, nell’appartamento della donna, non ci fosse stato l’attuale compagno a proteggerla.

L’imputato ha voluto rendere dichiarazioni spontanee, chiedendo scusa per quanto accaduto e spiegando come i mesi di detenzione gli avessero fatto comprendere il grave errore commesso.

Il suo difensore ha intanto ricordato come l’uomo sia incensurato e come abbia dimostrato resipiscenza rispetto a quanto commesso, chiedendone la scarcerazione.

Un’istanza che il giudice Sparacino ha ritenuto di accogliere ordinando la sostituzione della misura cautelare in carcere col divieto di avvicinamento alla parte offesa a una distanza inferiore ai 500 metri dall’abitazione e dal luogo di lavoro della donna.

Al contempo ha disposto l’immediata liberazione dell’imputato e il rinvio del processo per la sua discussione all’udienza già fissata per il prossimo 13 gennaio.

Ezio Massucco