Nella seduta congiunta delle Commissioni Sanità e Bilancio del Consiglio regionale da parte dell'Assessore regionale alla sanità non è emersa nessuna novità sulla copertura dei costi di progettazione degli interventi in materia di edilizia sanitaria.
Solo un nuovo tentativo di propaganda per nascondere il fallimento totale della Giunta Cirio sul tema dell’edilizia sanitaria in questi anni. Tutti auspichiamo e lavoriamo perché ci siano nuovi ospedali in Piemonte, ma non li costruiremo con le promesse.
“Già con la mia interrogazione urgente della settimana scorsa - dice Mauro Calderoni - avevamo fatto emergere che fondi regionali dedicati alla progettazione al momento non ce ne sono e che quelli inail sono aleatori. Oggi è arrivata la conferma!”
La Commissione infatti è stata utile per chiarire come non ci siano risorse Inail stanziate per il Piemonte, ma un accordo per progetti “valutabili”, come dicono con chiarezza sia il DPCM sia l’accordo stato-regioni.
Il rischio finanziario resta in capo alla Regione, che potrebbe ritrovarsi con tanti progetti e nessuna nuova opera” proseguono gli esponenti Dem. Perché per il Piemonte, qualora dovessero partire tutte le opere, si parla di una rata complessiva di almeno 150- 200 milioni di euro di euro.
Finalmente si è fatta chiarezza: l’assessore Federico Riboldi ha precisato che i costi per la progettazione per tutti i nuovi ospedali finanziabili con i fondi Inail (compresi i nuovi presidi di Alessandria e Cuneo) è complessivamente di 73 milioni di euro, e che tali risorse dovranno essere reperite dalla Regione Piemonte.
Pertanto l’assessore non solo ha smentito alcuni suoi “virgolettati” recentemente riportati sui giornali, ma anche quanto affermato in Commissione il 22 ottobre quando affermava che “non abbiamo bisogno di risorse aggiuntive per la progettazione degli ospedali Cuneo ed Alessandria”.
Ora si tratterà di capire come e quando verranno reperite e come saranno ripartite tra le diverse aziende sanitarie interessate. Se oggi si è finalmente fatta un po’ di chiarezza, il merito va all’insistenza del PD nel pretendere precisazioni puntuali.