Attualità - 18 novembre 2024, 11:13

Qualità della vita, Cuneo perde due posizioni per colpa della Salute: mancano posti letto e apparecchiature diagnostiche

Al 28esimo posto della classifica, che vede Milano in testa e Caltanissetta all'ultimo. Evidente il divario tra Nord e Sud

E' Milano la regina del podio tra le province italiane per la qualità della vita. Seguita da Bolzano e Monza e della Brianza. Classifiche che a detta di molti lasciano il tempo che trovano ma che, in fondo, ci raccontano di un Paese dalle due velocità. Il Nord continua ad essere saldamente in testa, il Sud sprofonda nel baratro dei disservizi, della mancanza di lavoro e di sicurezza. 

Clatanissetta è all'utimo posto, il 107°, davanti a reggio Calabria e Agrigento. A decretarlo l’indagine annuale sulla qualità della vita 2024 realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, giunta alla 26ª edizione. La classifica è stilata sulla base di 92 indicatori, suddivisi in nove macro-categorie: “Affari e lavoro”, “Ambiente”, “Istruzione”, “Popolazione”, “Reati e sicurezza”, “Reddito e ricchezza”, “Salute”, “Sicurezza sociale” e “Turismo e cultura”. Alla provincia con il posizionamento migliore vengono assegnati mille punti, mentre zero a quella peggiore. Le 107 province, a seconda del loro punteggio, vengono poi divise in quattro gruppi: “Buona”, “Accettabile”, “Discreta”, “Insufficiente”.

E Cuneo dove si colloca? Al 28esimo posto, perdendo due posizioni rispetto ad un anno fa ma restando nella parte "buona". Affari e lavoro, Reati e sicurezza, Sicurezza sociale: sono queste le voci che tengono a galla la nostra provincia, tanto da collocarla tra le migliori d'Italia come punteggio ottenuto. Valori da fondo classifica, cioè niente di cui andare fieri, per quanto riguarda la Salute e quindi i posti letto per popolazione e il Turismo,. Niente di particolarmente lusinghiero per quanto riguarda Ambiente e e Istruzione. 

Ma è proprio sulla Salute il crollo più evidente dall'anno scorso ad oggi. 891 punti nel 2023, 332 quest'anno, al limite della sufficienza. Perché? Influisce nella classifica il basso numero di posti letto nei reparti di specialistica, e delle apparecchiature diagnostiche ogni 100mila abitanti. Un fenomeno diffuso in tutta la penisola con le grandi metropoli fuori dalla top 30.

Cuneo ne esce "senza infamia e senza lode". Una provincia ricca, dinamica dal punto di vista economico, dove c'è lavoro e dove i reati sono pochi e la sicurezza diffusa. Dove si vive bene ma non benissimo, perché turismo e cultura sono insufficienti e dove il livello di istruzione non è un elemento di cui andare fieri.