Eventi - 17 novembre 2024, 15:30

A Montelupo festa del "Matteo Sobrero Fans Club" con ospite a sorpresa... e un'intervista mancata

Celebrata l’ottima stagione (con Tour de France) del professionista langarolo. Biciclettata con i bambini nel pomeriggio e cena con Filippo Ganna e tanti amici

Ganna e Sobrero alla festa del fan club

Metti una sera a cena con Filippo Ganna, sì proprio quello che detiene dal 2022 il record dell’ora su pista (56 km e 792 metri in un giro di lancette) e che a Olimpiadi, Mondiali e altre gare fa incetta di medaglie e vittorie. E metti che il padrone di casa sia un ciclista “langhetto”, tal Matteo Sobrero, uno che fin da piccolo andava forte in bicicletta e che oggi fa parte di una delle squadre World Tour più quotate (Red Bull Bora Hansgrohe).

Metti che ad organizzare la serata ci sia proprio il “Matteo Sobrero Fans Club”, che a Montelupo si faccia una festa per raccontare una stagione particolare, nella quale è capitato di veder passare il Tour de France sulle strade riasfaltate a tempo di record e che Matteo sta davanti a tutti, mica roba da poco. E che in fondo, sotto sotto, il retro-pensiero della prossima Sanremo sia lì, a far capolino, nella mente di tutti e due, e che “alla TV sembrano più alti, più grossi, meno timidi”. E metti che vorresti intervistarli, far loro mille domande, strappar aneddoti, indiscrezioni, anteprime. Ma ti accorgi che sono due ragazzi di disarmante semplicità, che stanno vivendo il loro periodo di “ferie” (in realtà Filippo ha già cominciato la preparazione) e che hanno voglia di chiacchierare con i loro amici, di far quattro risate in compagnia, mica di farsi intervistare e di rispondere alla solita domanda: ma quanto va forte Pogacar?

Allora lasci perdere tutte le tue curiosità e apprezzi ancora di più l’umiltà di certi campioni, quelli che vedi tirare il gruppo a 60 km orari, pedalare sulle montagne, scapicollarsi in certe discese da brividi e osservandoli meglio, non ci vedi che due ragazzi come tanti, con i loro sogni, le loro speranze, la loro educazione, i loro sorrisi giovani. Matteo e Filippo sono amici, si vede, e hanno le stimmate dei campioni. Quelli che non si sentono “star” e non se la menano tanto. Che alle volte vogliono essere lasciati in pace e mangiare una cena tranquilli, con un buon bicchiere di Nebbiolo davanti, in buona compagnia.

Per fortuna il mondo del ciclismo ha ancora quel sentore di umanità che lo fa amare da tanti appassionati, capaci di fare migliaia di chilometri per applaudire i loro beniamini a bordo strada, vedendoli passare in un attimo fuggente, senza riuscire nemmeno a immortalarli in una foto nitida, almeno buona da postare sullo stato di whatsapp. E tra gli appassionati ci sono i caldissimi “Fans club”, come quello dei “Wolf” di Montelupo, del quale presidente è Francesca, la sorella di Matteo. Sabato pomeriggio hanno organizzato la gimkana dei bambini in paese, la cena con la lotteria, messo in palio magliette, pantaloncini e altro materiale di Matteo e come Super-premio, la tuta utilizzata al Tour de France.

L’intervista la si lascia da parte. Prevale il rispetto e l’ammirazione per ragazzi normali e 'speciali' al contempo, che fanno una vita non facile, con allenamenti duri, ritiri di preparazione lontano da tutto e da tutti, gareggiando con incarichi in gara rigorosi, da svolgere come qualsiasi altro lavoratore, e il rischio di strisciare sull’asfalto in un attimo. Hanno avuto dal destino motori di cilindrata superiore, nessun bisogno di rotelle per imparare ad andare in bicicletta, le stigmate dei campioni. E cervello. Sanno dov’è il limite fra personalità e spocchia. E stanno attenti a non superarlo. Restano con i piedi sui pedali, che han capito quanto sia dura per tutti.

Buona vita e buona prossima stagione a tutti e due.

Silvano Bertaina