L’eco della rielezione di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti d’America riverbera sino in terra cuneese: Steve Potter, figlio dell’ufficiale navigatore Ralph Potter coinvolto nell’esplosione del bombardiere B-24 “Yankee Doodle Dandy” dell’11 novembre 1943 sopra Andonno e soccorso e aiutato dai partigiani della Granda nella propria ricerca di asilo in terra (a conti fatti) nemica ha infatti commentato l’esito delle ultime elezioni americane realizzando una lettera inviata allo storico Sergio Costagli (con cui, negli anni, è rimasto in contatto).
“Caro Sergio, come il mondo ha scoperto purtroppo è stato eletto Trump per altri quattro anni - scrive -. Questa non è la stessa America per cui mio padre e l'equipaggio dello ‘Yankee Doodle Dandy’ combatterono e morirono: sembra non rappresentare più quel simbolo di libertà e indipendenza che animò i partigiani”.
Il rapporto di Steve e dei fratelli Gary e Ronald con la Granda è stato ulteriormente coltivato negli anni con le due visite – datate 1999 e 2014 – nelle quali hanno hanno percorso l’itinerario di fuga del padre tra le valli Gesso e Stura. Inoltre, non mancano di far arrivare dei fiori alla lapide andonnese che ricorda la tragedia del bombardiere (nella quale quattro persone hanno perso la vita).
“Tutti abbiamo un grandissimo debito di gratitudine verso i nostri padri, che diedero la vita per salvare l'Italia dai fascisti e dai dittatori che hanno minacciato di annientare la libertà in Europa – prosegue la lettera -. La mia gratitudine va alla bella generazione di partigiani italiani che hanno combattuto per la democrazia del loro paese: mi sento vicino alla dedizione di questi uomini e donne meravigliosi, che misero a rischio la vita per salvare gli aviatori americani abbattuti in territorio nemico”.
“Sono molto scoraggiato. Spero che l’America possa sopportare altri quattro anni di regime e comunque venirne fuori ancora con l’aspetto della democrazia di cui sono orgoglioso” conclude Steve.