Economia - 09 novembre 2024, 07:00

A Kiev parlano di mobilitazione delle donne come in Israele (ma senza le armi israeliane)

Gli analisti e gli esperti americani dicevano già da qualche mese che l’esercito ucraino è a corto di uomini più che armi.

Gli analisti e gli esperti americani dicevano già da qualche mese che l’esercito ucraino è a corto di uomini più che armi. Sullo Washington Post, ad esempio, già a settembre spiegavano come in questa guerra di attrito l’Ucraina alla lunga è destinata a soccombere, mentre il Pentagono dice chiaramente che Zelensky ha un numero di soldati che può bastare al massimo per un anno. Lo dicevano sapendo che Washington avrebbe mandato sempre meno assistenza militare, indipendentemente dall’esito elettorale. 

E ora che ha vinto Trump, è chiaro a tutti che per Kiev si preannuncia un inverno difficile. Il motivo, oltre al nuovo presidente, è rappresentato dalla difficoltà di ricostituire le file delle Forze armate. Come riporta il sito Strumenti Politici, la proposta di cui stanno discutendo a Kiev è quella di mobilitare anche le donne con la coscrizione obbligatoria. Oggi, infatti, il servizio femminile è su base volontaria. A doversi registrare presso gli uffici di reclutamento sono soltanto le dottoresse o altre donne di particolari professioni richieste nell’esercito. L’attuale ambasciatore ucraino in Gran Bretagna, Valery Zaluzhny, ha affermato di fronte agli alleati occidentali che il suo Paese è pronto a schierare anche le sue donne nel caso serva per difendere l’Europa dalla guerra. 

Altri si appellano all’esperienza di Israele, un Paese attaccato dai vicini e il cui esercito è composto da donne quasi al 40%. Però Tel Aviv ha le spalle coperte dagli USA forse ancor di più che non l’Ucraina, alla quale per esempio non danno certi sistemi d’arma moderni e in buona quantità. L’esempio è quello del THAAD, un sistema missilistico difensivo che gli americani hanno negato a Zelensky ma hanno dato a Netanyahu. 


 

I.P.